Mancheranno ancora gli automatismi giusti, al secondo Sassuolo di Dionisi, ma non il carattere. Contro il Reims, infatti i neroverdi risalgono da 2-0 a 2-2 e prendono il morale che serve, anche considerato che quello schierato in Francia era un Sassuolo non privo di alcuni tra, mercato permettendo, i protagonisti più attesi della stagione che verrà. C’è il 4-3-3, con centravanti quel Raspadori che entro la fine della settimana, stando a radiomercato e alle sensazioni, potrebbe diventare un giocatore del Napoli. Non ci sono nell’undici iniziale né Frattesi e nemmeno Erlic e Berardi, non Lopez - che entra nella ripresa - e non si può dire che il Sassuolo dell’avvio sia quello che ci si aspetti, a livello di undici di partenza. Lo è, o sembra esserlo, invece, nell’atteggiamento, che è quello che gli si conosce. Prova da subito a fare la partita, va vicino a sbloccarla con Raspadori (destro alto al 18’) e Kyriakopulos (mancino a lato 1’ dopo) ma poi consegna carenze difensive ben note al contropiede avversario, innescato da un disimpegno che sembra senza pretese - Henrique non copre a dovere – e miracola Van Bergen, che timbra. Chiamala nemesi, se vuoi, ma è su questa, ovvero sul mediare tra qualità offensiva e distrazioni dalla cintola in giù che deve lavorare Dionisi: la sfida, e lo dice anche questo test francese, è trovare equilibrio tra la prima e le seconde, anche perché non si sono più i gol di Scamacca (16, giusto per la cronaca, la scorsa stagione) e le fatiche offensive sono ovvie. Le scioglie il gol che vale al tiro-cross di Zeneli il raddoppio e sveglia il Sassuolo, che in 5’ dimezza e raggiunge. Ceide prima, Raspadori poi danno la misura di potenziale d’attacco importante trasformando il tracollo in ritorno. Che suggerisce come il Sassuolo, a fare da comprimario, mica ci sta, anche se è precampionato. REIMS–SASSUOLO 2-2 (19’ p.t. Van Bergen, 17’ s.t. Zeneli, 19’ s.t. Ceide, 22’ s.t. Raspadori)