"Dobbiamo tornare a credere in noi stessi"

In uno dei momenti più delicati da quando allena Modena Volley, coach Giani sprona i giovani e anche Ngapeth: "Lui deve fare la differenza"

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di Alessandro Trebbi

Ha tutti i fari puntati addosso, sa che domenica deve arrivare il risultato da tre punti. Ma non si tira indietro di fronte ai microfoni, Andrea Giani, analizzando il periodo più difficile dei suoi ultimi quattro anni seduto sulla panchina della Valsa Group.

Giani, è quasi una finale la partita con Cisterna?

"Sarà un match difficile, importante per gli obiettivi che vogliamo raggiungere, ma abbiamo bisogno di fare risultato. Per la classifica e per il nostro lavoro quotidiano".

Quindi imperativa la vittoria? "Vogliamo vincere, ogni domenica si gioca per vincere. Dobbiamo però migliorare sotto tanti aspetti".

Tra cui l’approccio alle partite?

"Sullo 0-0 ci sono tante componenti, ma devono essere i giocatori più esperti a dare l’impronta. È come la squadra reagisce al primo break. Sono infatti i filotti che prendiamo a tagliarci le gambe, i giocatori devono avere la lucidità di non entrare nella ’buca’".

La squadra è apparsa giù di morale a Cagliari...

"La Supercoppa ce l’eravamo conquistata l’anno scorso, abbiamo cambiato molti pezzi. Con Civitanova per due set siamo stati lì, con Trento il match è stato vivo. Chiaramente le sconfitte non aiutano il morale".

Anche Ngapeth sembra in un periodo buio...

"Ognuno di noi ha delle responsabilità e ha il proprio ruolo. Un giocatore come lui deve fare la differenza in quei set che perdiamo a 23. Deve aiutare i compagni, se si estranea dal gioco perdiamo una pedina importante". Insomma, deve tornare decisivo?

"Nel Mondiale era in una condizione fisica molto peggiore di adesso, ma nei momenti chiave delle partite ci ha fatto vincere, oggi questo non accade. Ad esempio il quarto set con Milano, i primi due set di semifinale con a Civitanova: lui può dare una direzione alle opportunità che abbiamo".

Lei cosa si rimprovera in questo inizio di stagione?

"Sapevamo che avremmo avuto delle difficoltà, sicuramente non abbiamo colto l’opportunità di vincere 3-1 con Milano un match che avevamo giocato bene. È un qualcosa che a questa squadra è costato, poi mancano le sicurezze. Nel nostro percorso perdere con Milano ci costa parecchio".

All’esordio in panchina allenò una squadra forte che non vinse, nel 200708, e poi una più giovane che partì male. Fu esonerato. Ha imparato qualcosa, in questi anni?

Ho imparato che ci vuole sempre molta tranquillità. In linea generale però non si possono fare paragoni, il livello di questo campionato è altissimo e la classifica corta, i risultati a sorpresa, dimostrano che tutti i club hanno lavorato bene. Noi dobbiamo ‘semplicemente’ prenderci le occasioni e lavorare alla crescita dei giovani".

Vi siete fatti un’idea di quanti punti servano per entrare nelle otto di Coppa Italia?

"Tanti, tutti i giorni guardiamo la classifica. Non ci si può nascondere che da qui alla fine del girone d’andata sia necessario vincere le partite e vincerle da tre punti. Ci saranno le opportunità, dobbiamo credere in noi stessi".

Infine i giovani ‘delle altre’. Sembrano molto più avanti di quelli di Modena...

"Bottolo ha giocato da titolare tutta la stagione scorsa, Laurenzano gioca anche nelle nazionali giovanili... I nostri? Rinaldi sta crescendo, Gollini ha un percorso diverso e va aspettato. Vanno aiutati ma si devono prendere delle responsabilità".