Dopo i risultati tennistici sempre reazioni di carattere con pochi gol incassati

La squadra ha saputo reagire alle fragorose cadute rimediate in questi anni

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Chissà che stracci sono volati al Mapei Football Center ieri, quando la squadra si è ritrovata per cominciare a preparare la gara contro l’Udinese e, immaginiamo, avrà fatto il punto sul sabato del Maradona. E chissà chi pagherà (tutti sotto gli standard, sabato, ma Chiriches e Djuricic più degli altri, e Rogerio non ancora pronto) lasciando magari il posto ad altri. Detto che rientra Kyriakopulos e si guarda con ottimismo al recupero di Traore, fin troppo aggiungere che la batosta di sabato va dimenticata in fretta, ma al contempo ricordata ad evitare che si ripeta e in questo senso non sfugge come dopo ko così violenti il Sassuolo delle altre stagioni abbia sempre trovato il modo di ricompattarsi.

Lo fece il primo Sassuolo di serie A, che tre giorni dopo averne presi 7 dall’Inter prese il suo primo punto in A pareggiando a Napoli, e lo fece anche quello della stagione successiva, anestetizzando il secondo 7-0 subito dai nerazzurri con uno 0-0 che restituì fiducia all’undici di Di Francesco. Pareggiò, dopo la batosta subita a Roma dalla Lazio nel 2017, anche il Sassuolo di Bucchi, e fece altrettanto quello di Iachini che, sconfitto 7-0 dalla Juve, lenì le ferite piemontesi con uno 0-0 contro il Cagliari.

Ultimo ma non ultimo il primo Sassuolo di De Zerbi: riposte le racchette dopo il 6-2 subito dall’Atalanta nel dicembre del 2019, i neroverdi andarono a prendersi, a San Siro contro l’Inter, un pareggio che valeva una vittoria. I precedenti dicono che quando cade così rumorosamente il Sassuolo non si ritrova mai del tutto, ma almeno non perde, né subisce più di un gol. Sarebbe un bel ricominciare…