Due eurogol lanciano il Carpi

Gubbio

TRE VITTORIE in sette giorni e due perle balistiche incastonate in una settimana perfetta. Il Carpi di Gubbio si ricandida prepotentemente per i giochi di potere del girone col secondo blitz stagionale che vale il balzo al quinto posto, a -5 dalla vetta. Lo fa con la sua qualità cristallina, di gioco e di singoli, spinta dai due «folletti» più attesi: Dario Saric firma alla mezz’ora il primo gol in biancorosso (al gettone numero 43), tanto atteso quanto magnificamente disegnato da un destro prepotente che Ravaglia può solo vedere passare; Tommaso Biasci a 10’ dalla fine fa il Paganini dopo la punizione di mercoledì e col destro a giro (leggermente deviato da Konate) sbriciola la resistenza di un Gubbio che non riesce più a reagire. Al «Barbetti» c’è tanto Carpi anche negli errori sottoporta e nella leggerezza che regala agli umbri il rigore del pari, ma soprattutto c’è una squadra che sa dove vuole andare e si avvicina al trittico Fano-Modena-Imolese con la carica giusta.

Il Carpi del primo tempo, con Simonetti per il febbricitante Saber unica novità rispetto a domenica, è da lettino dello psicoanalista. Gioca un calcio fantastico per mezz’ora, spreca come nessuno si potrebbe permettere e poi passa in vantaggio con la fucilata di Saric (sponda di Vano). Ma lì inspiegabilmente si scioglie e il timido Gubbio, che fino a lì aveva dato l’idea di impotenza, dopo aver pareggiato in appena 4’ sfiora anche il sorpasso prima del riposo. Difficile darsi una spiegazione. Di certo ci sono almeno tre nitide palle gol non concretizzate. Sabotic riesce nell’impresa di mandare alta sulla riga di porta . Poi Vano, messo in porta da Pezzi, spara sui piedi di Ravaglia dopo 20 metri in solitaria di corsa. E Jelenic rischia di fare la «foto» a Ravaglia, messo in difficoltà dal tocco indietro di Bacchetti. Ce ne sarebbe per stare sul 4-0 in mezz’ora, ma il gol di Saric invece di gasare la squadra di Riolfo la fa sedere.

E così il sandwich in area dei distratti Pellegrini e Sabotic su Meli, classe 2000 davvero interessante, regala al Gubbio il rigore della resurrezione, che Sbaffo trasforma nell’1-1. La ripresa è un’altra gara. A indirizzarla c’è un Saric sontuoso, almeno fino a che Munoz non lo mette ko (dentro un ottimo Maurizi) con un’entrata sul ginocchio che meriterebbe il rosso, ma non prende nemmeno il giallo. Il numero 10 prima mette una palla che Pellegrini non riesce a deviare sulla linea e poi chiama al miracolo Ravaglia. I ritocchi di Riolfo sono decisivi. Dopo Maurizi ecco Saber e Biasci, poi con Mastaj e Fofana si passa al 4-2-3-1. Proprio da una palla riletta da Maurizi e gestita da Vano arriva la giocata superlativa di Biasci e solo De Silvestro nel finale spaventa un po’ un Carpi che brinda a una settimana d’oro.