E tre: manita dei gialli al Como di Fabregas

I canarini vincono ancora, segnali evidenti di avvenuta guarigione. Gli storici rivali umiliati: i tifosi se ne vanno ben prima della fine

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di Alessandro Troncone

Il malato può dirsi guarito, definitivamente. Se mai ci fosse bisogno di una terza prova (per altro, consecutiva) il Modena l’ha presentata al tavolo da gioco a forma di ’manita’, invitando tutti a salire sulla giostra. Offre Attilio Tesser. Festa vera al ’Braglia’, non c’è praticamente appello per Fabregas, un fantasma di fronte a Gerli ed emblema di un Como a cui non riesce nulla di fronte ad una formazione che forse ha realmente capito quale sia il suo potenziale e ha soprattutto compreso cosa sia necessaria mettere in campo per sopravvivere in una categoria come questa.

Ne esce la versione più bella dei canarini, a chiudere un cerchio che si era aperto già con le buone prestazioni con Brescia e Genova, ma prive di soddisfazioni. Ora, non solo il Modena vince, ma gioca anche meglio e ha imparato a segnare con continuità in più modi. Il calcio d’angolo è stato, in particolare, quello scelto in questa occasione. Dal piede di Luca Tremolada (4 assist per lui, finalmente mattatore) nascono 4 dei 5 gol messi a segno, chiedere a capitan Pergreffi che è riuscito pure a togliersi una soddisfazione nella soddisfazione più generale. Una doppietta ufficiale gli mancava, manco a dirlo, da quella segnata al Modena di Zironelli con la maglia del Piacenza il 31 agosto del 2019. Insomma, Pergreffi ha ridato ai canarini quel che aveva tolto tempo fa, ma è decisamente tutt’altra storia. Trattasi di bella coincidenza che fa da contorno alla doppia capocciata di uno di quei giocatori che hanno cambiato il volto di questa squadra dal rientro dalla sosta per le nazionali. Il primo tempo è una sentenza. La doppietta di Pergreffi, Tremolada incandescente e al 42’ il tris di Armellino, sempre di testa, sempre su assist del numero ’10’. Qualche tifoso del Como già abbandona il settore ospiti, erano 747 di partenza ma più della metà hanno scelto di non proseguire il match. Forse consapevoli che non sarebbe cambiato molto, nel secondo tempo.

Al 50’ Diaw insacca anticipando tutti sul primo palo il corner calciato da Tremolada (che poi fa segno ’4’ con la mano verso le tribune, celebrando gli assist e i gol del Modena). C’è gloria anche per Magnino al 72’, questa volta l’assist è di Pergreffi ma arriva sempre a seguito di un calcio d’angolo calciato da Duca. Insomma, Percentuale di realizzazione da fermo altissima per i canarini. Unica ’macchia’, se così vogliamo chiamarla, il gol di Cutrone a sei minuti dal termine ma il passivo avrebbe potuto essere anche più largo se Duca e Diaw non avessero mancato le rispettive occasioni nel finale. Si può dire serenamente: poco importa. Arrivano solo buone notizie dal ’Braglia’. Il malato d’estate è guarito, ma non deve pensare che sia tutto finito. Il bello non può che arrivare adesso, senza mai dimenticare quale sia l’obiettivo reale. D’altronde, vincere ha sempre aiutato a vincere e il Modena non ha fatto eccezione alla regola più antica, ma anche più vera, del calcio.