STEFANO FOGLIANI
Sport

È un Sassuolo ’viola’ di rabbia Ko e in nove nell’ultima partita

Squadra nervosa e poco brillante quella vista al ’Mapei’, inutile il rigore del pari realizzato da Berardi

di Stefano Fogliani

Finisce con una sconfitta la decima stagione del Sassuolo nella massima serie. Non una novità, è vero – 7 stop su 10 – ma è anche vero che questa ultima versione dei neroverdi non può dirsi esalti. Che la Viola stesse meglio si sapeva, ma il crollo – anche nervoso, con due espulsioni – dei neroverdi della seconda parte della ripresa, quando la gara sembrava riacciuffata, racconta di un gruppo arrivato a fine stagione tanto stanco quanto poco brillante.

La squadra di Italiano, invece, sempre o quasi sul velluto: gara un tantino allegra negli assetti - una vittoria o una sconfitta avrebbe lasciato segno non indelebile sugli almanacchi - che Sassuolo e Fiorentina hanno affrontato esattamente come ti aspetti. Cercando, entrambe, più di vincerla che di non perderla: per prendere quota e morale, i viola, in vista della finale di Conference, per chiudere in modo degno i neroverdi, addosso ai quali Dionisi cambia, ma nemmeno troppo. Più ‘robusto’ il turnover di Italiano, ma i 4-3-3 ‘larghi’ con cui i due tecnici si fronteggiano la dicono lunghissima sulle reciproche intenzioni. Palesate dagli ospiti già al 10’, quando Cabral scheggia il palo alla sinistra del debuttante Russo, che poi neutralizza un tracciante del centravanti viola. Meglio, la Fiorentina dell’avvio, del Sassuolo, la cui manovra è fluida ma priva di scintille. Del resto Frattesi è in panchina, Lopez basso, Berardi intermittente ed è ovvio i neroverdi pestino in quel mortaio lì, fatto di buone intenzioni – che producono tuttavia solo un’estemporanea di Pinamonti al 45’ p.t. - e anche di trame mai troppo sorprendenti. Questione di qualità: ne avrà, vero, il Sassuolo, ma ne ha anche la Viola, più sciolta nelle gestione di una partita mai aggredita, ma sempre, in certo senso, governata. E artigliata in avvio di ripresa, grazie all’ottava rete stagionale di Cabral, agevolato da un’improvvida uscita di Russo, che subito dopo nega il raddoppio a Ikone. Le sofferenze neroverdi inducono Dionisi ad osare, con Bajrami e Defrel, trovano ristoro in un braccio galeotto di Cabral scovato dal Var che manda sul dischetto Berardi per l’uno a uno, ma il Sassuolo di questo finale di stagione ha le gomme sgonfie. A certificarlo Saponara che ci mette meno di 10’ a scrivere il sorpasso viola e il tris timbrato da Gonzalez, che infierisce su un Sassuolo rimasto, nel frattempo, prima in 10 poi in 9. Sipario.