ROSSINI 6,5. Freddato due volte senza colpa da D’Orazio, evita con una prodezza che Carraro a inizio ripresa mandi in archivio subito la gara.
SABOTIC 5,5. Parte sbandando sull’imprendibile D’Orazio, meglio nella ripresa.
VENTURI 6. Foschi gli rinnova il compito da regista arretrato, anche per sfuggire al pressing alto della Feralpi.
VAROLI 5,5. Da quella parte si in fila Ceccarelli che col mancino fa male al Carpi (28’st Giovannini 6. L’unico che può accendere la luce, ma l’ingresso è tardivo. Si becca un giallo per simulazione dopo un contatto sospetto con Legati).
ERCOLANI 5,5. Adattato da esterno destro a tutta fascia, chiude in ritardo su D’Orazio che non perdona sull’1-0. (39’st Marcellusi 4,5. Un giallo e poi un rosso per una brutta entrata in appena 9 minuti).
BELLINI 6,5. Il secondo gol stagionale è un atto di fede su una palla difesa d De Cenco e rende viva la ripresa. Corre e attacca, sbaglia qualche appoggio ma non toglie mai la gamba. (46’st Beyeye sv).
GHION 6. Nella mediana a cinque può ricamare un passo indietro agli altri e le poche cose palla a terra del Carpi arrivano dai suoi piedi.
FOFANA 4. Un primo tempo da film horror. Rischia il giallo almeno tre volte prima di perdersi il taglio di Guidetti che mette dentro la palla del vantaggio bresciano. Poi il giallo lo prende davvero e con un tocco di mano rischia anche il secondo, ma nel finale perde anche al limite la palla da cui nasce il raddoppio. Peggio di così era dura. (1’st Mastour 5. Entra spento, accumula palloni persi e quando ha la palla per sparare dal limite eccede in un dribbling di troppo). LLAMAS 5,5. Foschi lo butta nella mischia nonostante abbia appena mezzo allenamento col gruppo. Mette dentro qualche buon pallone, ma lentamente si spegne. (39’st Lomolino sv).
DE CENCO 5,5. Mezzo punto in più perché mette il piede per sporcare l’azione da cui nasce la rete biancorossa. Per il resto Legati e Farabegoli lo sovrastano sempre.
FERRETTI 5. Mal servito e poco ispirato. Ha la palla migliore della ripresa ma decide di calciare subito col destro e la spreca.
Davide Setti