Forse la svolta, Giulia Gabana avanti da sola

La vice presidente si è convinta ieri sera a rilevare la società. Ennesimo no di Vinci che pareva volere una quota di minoranza del club

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di Fabrizio Monari

Lo schema sembrava appurato, l’exit strategy definita: Giulia Gabana si era resa disponibile a traghettare Modena Volley dalle mani di Catia Pedrini a quelle di Giuseppe Vinci, e una conferenza stampa in programma ieri pomeriggio avrebbe dovuto chiarire i dettagli dell’operazione. E invece, dietrofront: "A causa di questioni burocratiche legate agli ultimi dettagli della trattativa in essere, finalizzata al passaggio di proprietà delle quote di maggioranza di Modena Volley, questioni che non riguardano la volontà delle parti di portare a termine la trattativa, la conferenza stampa prevista per oggi pomeriggio (ieri, ndr) è rinviata alla prossima settimana. Ci scusiamo per il disguido".

Il disguido, o le questioni burocratiche se preferite, sono roba da avvocati – ci viene spiegato lontano dai microfoni nel pomeriggio – ossia dettagli di un’operazione destinata a perfezionarsi nei prossimi giorni. Tuttavia verso sera emerge un nuovo scenario: senza Vinci questa volta, con la sola Gabana a farsi carico del debito societario e relativo rischio d’impresa, in attesa di rinforzi che tuttavia non vengono garantiti. La vicepresidente e socia al 10% di Modena Volley aveva posto condizioni, a tutela sua e del patrimonio di famiglia: prima fra tutte, la cessione progressiva di quote proprio a Vinci per rientrare dell’esposizione finanziaria necessaria a iscrivere la squadra alla SuperLega (si legga a parte); ieri sera invece il tramonto è calato su un’eroina solitaria, intenzionata a tendere la mano a Catia Pedrini nel momento più duro del suo decennio di presidenza.

Un fardello di cui Catia e Giulia conoscono il peso, un onore e un onere come si dice in questi casi. Fardello che invece sembra aver spinto Vinci a desistere: l’ex scoutman sembra aver sottovalutato l’entità dell’avversario, per così dire, rimanendo spiazzato tanto dalla prospettiva di una perdita economica immediata – inevitabile, se l’esperienza ci insegna qualcosa – quanto dal forte grado d’incertezza dell’intera operazione. Non è dato sapere se il manager trapiantato in America tornerà; nel caso, farà bene ad abituarsi all’idea che comprare un club come Modena Volley è un investimento dal grande potenziale emotivo e d’immagine, ma non quantificabile con esattezza.

Gabana sola, dunque, a cavalcare verso il tramonto come Clint Eastwood, o John Wayne? Così sembra, stando agli ultimi aggiornamenti. Alla fine il passo più rischioso pare averlo compiuto lei, tracciando un ponte tra l’amore cieco della Pedrini per la sua squadra e il sin troppo avveduto approccio dell’acquirente dagli USA. Che rimane potenzialmente il benvenuto in Viale dello Sport, se finalmente disponibile ad acquistare quote e condividere gli oneri con la nuova presidente; tuttavia, dopo sei settimane di trattative infruttuose, qualche dubbio è lecito. La famiglia Gabana, fuori dal volley dal 2012 dopo la scomparsa del capostipite Marcello nel 2009, guarda all’investimento di Giulia con comprensibile diffidenza ed è la prima tifosa di un allargamento della compagine societaria nei prossimi mesi, o anni.

Servono spalle larghe e stomaco di ferro, Giulia lo sa. E anche prudenza, dopo l’anno del grande azzardo e dei contratti triennali a Bruno, Leal, Nimir, Ngapeth: un all in sfumato sotto i colpi di coda del Covid, tra botteghini al 35% e risultati inferiori alle aspettative. Ma il passato è passato, e il futuro incombe: la carta Vinci non ha pagato, ora servono risposte certe. E in fretta.