
Se il Modena non ha chiuso il primo tempo in svantaggio lo deve alla provvidenziale parata di Riccardo Gagno (foto a sinistra) sull’improvvisa conclusione di Guglielmotti "Ero un po’ fuori dai pali, non mi aspettavo il tiro, per fortuna sono riuscito ad arrivarci ed è quello che dovevo fare" racconta il portiere gialloblù che poi passa ad esaminare la partita: "Dal campo ho avuto la percezione che abbiamo approcciato la partita in maniera diversa rispetto alle altre volte. Eravamo abituati a prendere in mano la partita invece questa volta abbiamo un po’ subito le iniziative dell’avversario, soprattutto nel primo tempo. Nel secondo abbiamo gestito meglio la palla, tenuto in mano il pallino del gioco e creato più occasioni".
Oltre che per la gran parata, Gagno si è distinto anche per un dribbling da brividi in piena area. "Usare maggiormente i piedi è una richiesta dell’allenatore per avere la superiorità in fase di impostazione, non il dribbling, perché per questo per poco non mi ammazza… Mi trovo bene a usare i piedi, ogni tanto forzo un po’ le giocate ma fa tutto parte del percorso. Dopo due mesi di lavoro c’è stato un miglioramento da parte di tutti e continuiamo a fare quello che l’allenatore ci chiede".
Alessandro Riccio (foto a destra) racconta le sue emozioni per l’esordio in Serie B con il Modena nella ripresa: "Sono contentissimo di aver debuttato con questa maglia e davanti a questi splendidi tifosi. Spero di poter fare più partite possibili in questa stagione". Poi spiega come si è trovato nella difesa a tre utilizzata da Bianco nel secondo tempo: "Preferisco giocare a quattro ma prima di venire a Modena sono stato alla Juventus (Under 23, nda) dove abbiamo sempre giocato a tre, quindi mi trovo bene in qualsiasi modulo". Poi si concentra sulla gara: "Nel primo tempo è stata una partita complicata visto che loro erano sempre lì in attesa, come anche nel secondo tempo, però mettendoci a tre abbiamo gestito meglio la palla. I ritmi nel primo tempo erano alti e loro nel finale accusavano quasi tutti i crampi. Il Lecco lo conoscevo per averlo affrontato lo scorso anno, anche l’allenatore era lo stesso, ho spiegato come giocava e spero di essere stato utile ai compagni".
Rossano Donnini
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