Grazie ad una grande tifoseria il Modena gioca sempre in casa

A parte Reggio e forse Cesena in tutti gli stadi il numero dei tifosi ospiti ha spesso superato quello locale

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"Sembrava di essere in casa". È venuto spontaneo esclamarlo più o meno a tutti, a chi era presente e a chi no. La tappa marchigiana di Pesaro ha segnato un’altra piccola vittoria ed è quella dei sostenitori canarini, sempre protagonisti ogniqualvolta si tratti di accompagnare il Modena nelle 19 trasferte del campionato.

Da Teramo a Reggio Emilia e si pensi che anche ad Olbia quasi quasi il numero dei tifosi ospiti superava quelli dei locali ed davvero tutto dire. A Pesaro, come dicevamo, è davvero sembrato ci fosse anche un’atmosfera diversa rispetto al solito. Lo ricordiamo, oltre al settore ospiti dove eramo presenti poco più di 370 persone, l’impianto ha aperto le porte per ulteriori 130 tifosi nel Settore A, posizionato praticamente a ridosso (il termine più corretto sarebbe appiccicato) alla tribuna stampa del "Benelli".

Una vera e propria curva separata solo dalla classica barriera di vetro tra un settore e l’altro ma pareva quasi non ci fosse. Tra birre, cori e pure qualche chiacchiera coi giornalisti presenti prima, durante e dopo la partita, la giornata dei tifosi canarini è stata da ricordare in ogni senso.

E, come detto, in trasferta non è mai mancato l’affetto. Di Olbia abbiamo detto, ma pensiamo a Chiavari (curva ospiti piena, curva locale vuota), pensiamo a Carrara (spesso i cori modenesi sovrastavano quelli toscani), pensiamo a Imola, Siena, Ancona, Cesena e Reggio, quando si è toccato forse il punto più alto della stagione con lo spettacolo, meraviglioso, degli spalti di quelle che erano le prime due della classe.

Ora al comando c’è solo il Modena e una parte del merito è anche dell’atmosfera che Pergreffi e compagni trovano lontano dal "Braglia", perchè 13 vittorie su 17 partite non si conquistano solo con la bravura tecnica ma anche con quel qualcosa in più che è arrivato (e sta arrivando ancora) dagli spalti.

a.t.