Ha lasciato in eredità tre titolari indiscussi

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Del Modena di Michele Mignani è rimasto poco, lo sappiamo. Poco ma decisamente buono, visto quanto sono stati importanti Gagno, Pergreffi e Gerli nello scacchiere di Tesser che ha saputo riportare la B a Modena a 6 anni dall’ultima volta.

Per lunghi tratti dello scorso campionato, Gagno fu proprio uno dei portieri meno battuti d’Italia. In quel percorso verso la vetta dal 29 novembre a Cesena fino al 10 gennaio a Legnago, il portiere restò imbattuto in 6 occasioni consecutive. Protagonista assoluto fu anche Antonio Pergreffi, autore di una stagione da titolare inamovibile proprio come lo è ora e da leader della difesa tanto che Mignani inizialmente gli affiancò Ingegneri e poi formò la coppia con Zaro.

E poi c’è quel Fabio Gerli che con il tecnico (e Davide Vaira) a Siena sfiorò la Serie B e, naturalmente, è stato metronomo ideale nel centrocampo a tre di Mignani.

Gerli è stato vero e proprio stacanovista anche sotto la gestione Mignani. 37 partite giocate su 38, tutte da titolare. Unica panchina in casa con la Virtus Verona e non fu un caso che quella gara il Modena la perse e con essa perse pure la vetta della classifica conquistata poco prima.

Tre titolari e tre giocatori importanti, già in epoca Mignani e ora fondamentali in epoca Tesser. Con l’attuale allenatore del Bari, dei cosiddetti superstiti, restano da citare anche Antonio Narciso, Mario Rabiu ed Edoardo Duca, seppur quest’ultimo fu mandato in prestito alla Pergolettese un mese dopo l’approdio di Mignani a Modena.

Il secondo portiere si è dimostrato uomo spogliatoio ancora una volta. Rabiu, invece, fu suo malgrado protagonista in negativo del rigore causato in quel maledetto Modena-Albinoleffe 0-2 che chiude un’era e ne aprì un’altra. Tra i giocatori utilizzati anche da Tesser, ci sono pure Ingegneri e Castiglia, finiti poi ai margini del progetto canarino.

a.t.