I giovani della Primavera nel campionato da grandi

Cambiano le regole con le squadre che possono incappare nella retrocessione. Bigica: "La salvezza è il primo passo, ma vogliamo puntare a qualcosa di più"

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È cambiato (e parecchio) l’organico perché molti dei protagonisti della scorsa stagione (come Flamingo, che nonostante sia un difensore la stagione scorsa ha fatto 14 gol) sono andati, come si conviene ai giovani, a farsi le ossa. Ma non sono cambiati né i quadri tecnici – confermato Emiliano Bigica e il suo staff – e nemmeno gli obiettivi per il Sassuolo che, con la squadra di punta del suo settore giovanile, si appresta ad affrontare il suo sesto campionato di Primavera 1.

Diventato ipercompetitivo, "e ogni anno – dice Bigica – più difficile". Non più vetrina per giovani di belle speranze che magari domani faranno i professionisti, e che ‘perdonava’ perché si vinceva, ok, ma chi perdeva mica retrocedeva e ci si iscriveva ‘quasi’ di diritto: per i giovani protagonisti del format ‘inventato’ dalla Lega nel 201617 (Primavera 1 e Primavera 2) oggi è diventato tutto più difficile e oggi garantirsi la permanenza in ‘1’ è obiettivo primario di qualsiasi squadra si affacci alla stagione, perché chi sbaglia retrocede. Salvezza obiettivo primario, quindi: delle piccole e delle grandi e di quelle squadre, come il Sassuolo, che la loro la stanno dicendo a dispetto di blasone e bacino d’utenza non paragonabili ad altre realtà, che pure hanno pagato dazio. Negli anni dalla Primavera 1 al piano di sotto sono retrocesse, per dire, Milan e Genoa, Lazio e Napoli, Bologna e Verona ma il Sassuolo è sempre lì, e la scorsa stagione ha chiuso ottavo, mancando di un nonnulla l’accesso alla poule scudetto.

Si ricomincia da lì, allora, "dalla necessità – spiega Francesco Palmieri, responsabile del settore giovanile neroverde – di mantenere una categoria che è un valore aggiunto per la società" e soprattutto dall’obbligo, ineludibile, di far crescere la meglio gioventù neroverde e farne, spiega ancora il dirigente, "prima uomini, poi giocatori che magari possano, come è già accaduto a tanti, poter essere utili anche alla prima squadra". Vedremo: intanto il precampionato ha detto che il gruppo c’è, che ha qualità e carattere, e che gli under 18 promossi sul campo al ‘piano di sopra’ sono pronti, come peraltro aveva già suggerito, lo scorso inverno, la vittoria al Torneo di Viareggio. Le insidie sono piuttosto in un campionato che, come quello della massima serie, si ferma in occasione del Mondiale in Qatar, e se resta altamente formativo per i ragazzi, è altrettanto competitivo. Emiliano Bigica vi si affaccia non senza ambizioni, "perché – dice - il gruppo ha voglia di lavorare e di fare bene, ha lavorato duro in ritiro a Ligonchio e cercherà, ne sono certo, si stupire e migliorare i risultati delle ultime due stagioni". Le occasioni, peraltro, non mancheranno già dal debutto: il campionato comincia – 19 agosto, ore 19,30 - con il Sassuolo opposto alla Juventus in casa e avvantaggiato, subito dopo, da un’altra sfida (Sassuolo-Verona, 27 agosto ore 16,30) da affrontare con il fattore campo a favore. "Capitalizzare il doppio impegno casalingo – chiude Bigica – con due partite fatte nel modo giusto ci possono dare consapevolezza, autostima e fiducia nei nostri mezzi oltre ad un buon slancio per le partite successive". Sfruttarle al meglio è un imperativo categorico per i babies di Bigica.

Stefano Fogliani