ALESSANDRO TRONCONE
Sport

Il coraggio non basta al Modena. Troppi errori e il Palermo ringrazia

Gialli in dieci dal 23’, volenterosi ma mai cinici. I rosanero colpiscono nella ripresa con Henderson e Mancuso

Il coraggio non basta al Modena. Troppi errori e il Palermo ringrazia

Sarà sempre una questione di dettagli. Quelli sì che fanno davvero la differenza, spesso più di una giocata spettacolare (seppur il Modena abbia dovuto incassare anche quella, il gol di Henderson), il dettaglio indirizza una partita e manda all’aria i piani o quanto di buono si stava facendo. E succede esattamente ciò quando, al 23’, la fase difensiva dei canarini mette sul piatto quei due errori che contro una squadra come il Palermo non possono essere commessi: l’anticipo azzardato di Zaro a centrocampo su Henderson e il buco lasciato per lo scatto di Di Francesco messo giù da Oukhadda. Se volessimo fare un ulteriore passo indietro, forse, nell’occasione di Magnino al 17’ c’è tutto il cinismo che il Modena al momento non ha o non riesce ad avere. Lo si va dicendo da qualche tempo, attaccanti e non solo tirano tanto verso la porta avversaria ma poco, ancora troppo poco, tra i pali ed è un dettaglio (a proposito) che Bianco e i suoi devono limare perché tra Modena e Palermo non ci sono 2 gol di differenza, così come tra Modena e Venezia una settimana fa.

La prima chance della gara ce l’ha Brunori e il recuperato Gagno deve ringraziare la traversa, anche quella situazione nasce da un errore in fase di impostazione di Ponsi. Il tema delle prestazioni dei terzini balza all’occhio, la tecnica di Di Francesco e Insigne non è banale, sia chiaro, ma chi interpreta quel ruolo deve sapere fare di più. Tant’è che poi, per necessità, Bianco li fa giocare tutti: titolare Ponsi a sinista, poi Cotali e alla fine Guiebre, forse unico ad offrire lo strappo, la corsa e il dribbling che servirebbero da quella parte. Nonostante svarioni e dettagli, bisogna riconoscerlo, il Modena gioca con un coraggio strabiliante nel secondo tempo. Il gol di Henderson arriva nel momento peggiore, ma è come un pugno che non ha abbattuto, anzi, ha dato una forza emotiva simile imponente tanto che il Palermo inizia ad avere paura e lo si riconosce dal fatto che il pallone ce l’ha quasi sempre la parte gialla del campo.

Il possesso palla è a favore del Modena, ma anche Ponsi manca l’appuntamento con il gol al 66’ e rafforza la tesi che vede la squadra di Bianco peccare in pragmatismo quando arriva il momento di fare gol. E, così, nel finale a Mancuso basta un uno-due con Brunori per approfittare delle praterie del ’Braglia’ (12.840 sugli spalti) per chiudere i conti. Ora, come sempre, i punti di osservazione possono essere due. Il Modena la testa la mantiene alta, non v’è dubbio. Ma l’insegnamento che lasciano Venezia e Palermo è abbastanza chiaro. Quando il livello si alza, il margine di errore si assottiglia. E (è un particolare che ci si ricorda anche dallo scorso anno) il Modena gli errori li paga quasi sempre a caro prezzo.