Il Modena si mangia le mani, due punti buttati

Gialli avanti 2-0 contro il Venezia al ’Braglia’, ma una fase difensiva non impeccabile permette agli ospiti di acciuffare un pari insperato

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di Alessandro Troncone

Il sapore è quello della beffa, non c’è che dire. Il Modena ha flirtato con la terza vittoria consecutiva, e avrebbe ripetuto la storia già scritta ad ottobre dopo la prima sosta per le nazionali. Ha flirtato, si è avvicinato, ma è inciampato a pochi metri dal traguardo quando avrebbe potuto scrivere altre pagine di storia recente. Forse, questione di energie che sono mancate proprio sul più bello, sarebbe anche comprensibile dopo due sforzi non indifferenti a Parma e Ferrara. Ma subire una rimonta, di due reti, proprio al 90’ è sinonimo anche di altri errori che il Modena continua a commettere in fase difensiva.

Sia chiaro, siamo di fronte al quinto risultato utile consecutivo (3 pareggi e 2 vittorie), ad un decimo posto con 21 punti che è tutt’altra cosa rispetto a quello che stavamo raccontando dopo lo 0-0 con il Perugia. Quindi, il punto di vista è nettamente diverso. Ma analizzare le cose che non sono andate è doveroso, senza dimenticare il valore assoluto di un avversario che ha saputo attingere dalla panchina e da una rosa a dir poco profonda. Non c’è Pergreffi, influenzato. Dentro Cittadini. C’è, invece, Bonfanti nonostante i dubbi della vigilia e il ’9’ non potrà che risultare decisivo. Primo tempo bloccato, seppur Pohjanpalo abbia sfiorato la rete all’8 con un tiro al volo fuori di poco. È necessario un episodio ed è il fallo di mano di Ceccaroni al 33’, nato da un traversone innocuo di Oukhadda che Magnino tiene vivo: Tremolada, freddissimo, realizza e aiuta il Modena a rassenerare gli animi, dopo che gli ospiti avevano più volte messo in naso in area canarina. Cinismo allo stato puro, anche nella ripresa. Al secondo tiro nello specchio, i gialli fanno il 2-0 con Bonfanti. Lo squalo colpisce di testa su cross di Falcinelli e fa sembrare tutto in discesa. Sembrava, per l’appunto.

Nel modo che meno t’aspetti, in riapartenza, la difesa canarina si fa sorprendere da Pierini il cui assist, al 59’, trova Crnigoj sul secondo palo. I lagunari la riaprono e Tesser, qualche minuto più tardi, passa a 5 con De Maio per Falcinelli e la scelta, inizialmente, non paga. Bonfanti e Tremolada faticano a tenere palla in avanti, neppur Marsura ed Azzi, entrati negli ultimi venti minuti, non ingranano. Il Venezia insiste, Vanoli legge la situazione con il 4-2-3-1 (con lo sprint di Johnsen) la recupera. Al 90’, complice anche un disimpegno errato di De Maio, nasce un’azione infinita degli ospiti all’interno dell’area di rigore di Gagno che fino a quel momento non era stato chiamato in causa come nel passato. Dai e dai, Johnsen la butta dentro e gela il ’Braglia’ che pregustava l’aggancio al Parma al settimo posto. Modena probabilmente un pizzico stanco nel secondo tempo, Venezia più pimpante ma sono i cambi a dare la svolta ai lagunari, evidentemente. Il Modena ne esce deluso, ma con la consapevolezza che il suo percorso continua senza gli sbalzi di umore che avevano condizionato l’avvio di campionato. È ’solo’ la difesa e la fase difensiva punto determinante sul quale focalizzare le attenzioni. Per un attacco che gira, ci sono quelle 23 reti incassate sulle quali lavorare. Se ne riparlerà a Bari.