«Il Rimini deve riscattarsi, sarà dura»

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A 4 ANNI è scappato con la famiglia dagli orrori della guerra. Da Berane, cittadina nel nord est del Montenegro incastonata sulle alture fra Serbia e Albania, a Modena dove Minel Sabotic (nella foto) ha vissuto gran parte dell’infanzia. Come il compagno di squadra Saric (nato a Cento dopo che la famiglia era fuggita da Sarajevo per curare il padre ferito durante la guerra dei Balcani) il centrale difensivo classe ’94 è cresciuto nel segno del pallone: prima alla Gino Nasi e poi al Sassuolo, dove dagli Allievi ha preferito dire di no al salto in Primavera per giocarsi subito le sue chance fra i «grandi», in Eccellenza a Rolo. E da lì è cominciata una carriera che in estate lo ha portato al Carpi con alle spalle oltre 100 gettoni in Serie C.

«QUELLA di Sassuolo - racconta Sabotic - fu una scelta un po’ azzardata, ma che rifarei ancora. Volevo misurarmi subito coi grandi, pensavo che mi sarebbe stato più utile che un altro anno nelle giovanili e non rimpiango nulla. Come sono felice di essere arrivato a Carpi. Quando mi ha chiamato in estate il ds Stefanelli non ho esitato un attimo, il Carpi mi aveva già cercato quando ero a Correggio in D ma allora non se ne fece nulla». Sabotic ha subito scalato le gerarchie difensive, giocando da titolare la Coppa e la prima gara col Cesena, fermandosi poi per un problema muscolare. Ma domenica al rientro a Padova ha confermato tutta la sua affidabilità. «Abbiamo iniziato bene la stagione - prosegue Sabotic - anche se è presto per fare bilanci. Di certo siamo un’ottima squadra e già si vedeva in ritiro che c’era un gruppo amalgamato. Il gruppo sta facendo la differenza, già al mio arrivo ho notato che c’era un bel clima e che la retrocessione era alle spalle. Il segreto è seguire il mister e mettere sul campo quella voglia di rivalsa che tanti di noi hanno dopo qualche anno così così».

I SUOI ultimi due sono andati in chiaroscuro, dopo le 3 stagioni con 82 gare giocate e la B sfiorata da protagonista alla Reggiana. «Sia a Pisa che all’Albinoleffe - conferma - non è andata come volevo un po’ per demerito mio, qualcosa ho sbagliato e mi prendo le colpe, per questo ho ancora più voglia di fare bene». E domenica col Rimini il Carpi vuole tornare al successo. «E’ la gara più dura delle ultime - conclude - perché troviamo una squadra che verrà qui con tanta voglia di cancellare il ko di Vicenza».

Davide Setti