
Poteva andare peggio, senza dubbio. Ma poteva andare anche meglio, al Sassuolo. Che paga caro l’aver regalato alla Salernitana i primi 30’ di gara e due gol e se risale fino al 2-2 non va oltre un pari a conti fatti deludente, ma che la squadra di Dionisi, a secco di vittorie da sei partite, deve tenersi ben stretto, anche perché il rischio di perderlo, il match, il Sassuolo lo ha corso eccome.
Ikwuemesi, chi era costui? Se lo chiedevano in diversi, ieri al Mapei Stadium, a proposito del centravanti nigeriano della Salernitana, fino a ieri 200’ in campo e zero gol. Fino a ieri, appunto, quando gli sono bastati 5’ per ‘aprire’ Sassuolo-Salernitana, dando un senso alla gara dei campani. Che sulla loro strada hanno trovato, in avvio, un Sassuolo che più dimesso non si può: la gara della svolta, gli uomini di Dionisi, l’hanno imboccata contromano, trasformandola da subito in uno psicodramma. Detto di Ikwuemesi, in gol al pronti via in coda all’immancabile topica difensiva della squadra di casa, resta infatti da dire che, tempo qualche minuto, i campani hanno addirittura raddoppiato, mettendo a nudo ancora una volta i limiti di un Sassuolo a lungo inguardabile. Assai poco nobilitato, in fase offensiva, dalle scelte di Dionisi che rispetto a Torino cambia due attaccanti su quattro, e drammaticamente indifeso al cospetto di una Salernitana improvvisamente in fuga.
Ma ultima in classifica (e mai vincente) non per caso, e i motivi di una stagione così difficile per i campani si palesano non appena il Sassuolo si scuote, recuperando almeno un po’ di quell’animo fin lì non palesato. La fortuna dei neroverdi è quella di trovare il gol che dimezza le distanze la seconda volta che si affacciano in area – assiste Defrel, segna Thorstvedt – e il merito quello di costruire attorno a quel gol un’altra serata, ancora possibile. Così, 1’ dopo il lampo del norvegese è il palo a fermare Pinamonti e subito dopo è Ochoa, già decisivo su Castillejo, a respingere l’assalto di Berardi. I neroverdi, tuttavia, trovano le chiavi per riaprire del tutto il match in avvio di ripresa, quando è ancora Thorstvedt – questa volta assistito da Vina – a dare spessore ad una superiorità a tratti evidente, ancorchè a lungo inespressa. Prova a cambiare qualcosa Inzaghi (dentro Candreva e Simy, tra gli altri) alla ricerca di un cambio di passo, e gli risponde Dionisi, ‘armando’ Volpato e Laurientè prima, Mulattieri poi: avrebbe ragione lui, nel senso di Dionisi, perché il Sassuolo vicino al tris ci va proprio con i tre subentrati, ma Ochoa dice no, oltre che a Berardi, a Volpato e Laurientè, mentre il palo toglie a Mulattieri il primo gol in A.