Il ’tesoretto salvezza’ accumulato in trasferta

Modena, 18 punti su 42 sono stati colti lontano dal Braglia, con vittorie spesso a sorpresa. Un ottimo cuscinetto per scongiurare sorprese

Il ’tesoretto salvezza’ accumulato in trasferta

Il ’tesoretto salvezza’ accumulato in trasferta

Il bottino pesante, quello da "salvezza", il Modena se lo è costruito realmente in trasferta con vittorie non sempre pronosticabili. Sei successi da 18 punti che, sui 42 totali rappresentano poco meno della metà del fieno in cascina messo fin qui e che hanno, in diversi momenti della stagione, messo al riparo la squadra di Tesser dai pericoli che si era lei stessa creata in precedenza. La prima, risale ad Ascoli e arriva nella settimana durante la quale i canarini rialzano la testa con Reggina e Como ma, nel mezzo, nelle Marche capiscono che possono diventare squadra corsara pure lontano dal "Braglia" contro un avversario che come lei ha sempre navigato in acque più o meno tranquille.

E come dimenticare il doppio trionfo nel doppio derby con Parma e Spal (che l’attualità è pronta a riproporre nei prossimi dieci giorni), fu un altro momento chiave della stagione canarina dopo che Palermo, Cittadella e Perugia avevano ridimensionato sogni ed ambizioni. Successivamente le due vittorie nei derby, tra l’altro, ci fu un altro piccolo calo che la squadra di Tesser (2 punti tra Venezia, Bari e Benevento) andò a sbancare lo stadio "Druso" di Bolzano dopo Natale e ancora oggi resta una delle poche squadre ad essere riuscita a battere la formazione di Bisoli in Alto Adige, questo per dire quanto fu sorprendente, all’epoca, l’exploit firmato Magnino ed Armellino. Nel girone di ritorno arrivano, poi, Brescia e Perugia. Vittorie più o meno simili, certamente nel risultato, anche se in Umbria i canarini sono stati senza dubbio più convincenti rispetto alla gara del "Rigamonti".

Ad ogni modo, questi 18 punti hanno un unico comune denominatore ed è la modalità con la quale il Modena ha saputo portarli a casa. Tirando fuori la sciabola, perchè il momento lo richiedeva, mettendo in gioco anche la storia. A Parma e Ferrara non si vedevano vittoria da quasi 40 anni, a Perugia addirittura non si era mai vinto in 111 anni di vita e Bolzano è stata nuovamente "amica" dopo il trionfo di Supercoppa. Nell’epoca dei tre punti e in quella dell’equilibrio di un campionato mai banale come la B, i tre punti in trasferta sono quasi sempre sinonimo di buon investimento. Così ha fatto il Modena che con questi successi pesanti ha saputo lentamente costruire la sua posizione attuale, non ancora la salvezza aritmetica ma per quella manca davvero poco. Tirate le somme, ripercorrendo il percorso, se oggi il Modena può permettersi un sorriso più disteso lo deve anche a quanto ha saputo fare in trasferta, dove è stato esattamente quel che Carlo Rivetti si è sempre augurato: corsaro. E, spesso, vincente.

Alessandro Troncone