In mostra i gioielli di famiglia

Mosti, Bonfanti, Giovannini, Ponsi: 82 anni in quattro, non più riserve ma importanti risorse

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Ottantadue anni in quattro. Già, abbiamo sommato le età dei quattro giovani moschettieri del Modena che sono stati protagonisti dell’ultimo periodo del campionato canarino. Quattro ragazzi che lentamente hanno conquistato spazio e anche galloni da titolare in una squadra composta di uomini esperti e di categoria. Andando in ordine di... nascita, partiamo dal classe 1998 Nicola Mosti, trequartista che aveva cominciato la stagione nell’undici base di Tesser (anche se, va detto per onestà, il mister di Montebelluna sin dai tempi del ritiro aveva garantito spazio per tutti) e che con l’arrivo di Tremolada aveva visto diminuire il suo minutaggio. Ebbene Mosti, dopo essere entrato a partita in corso nel match con la Viterbese, ha messo subito il suo sigillo sulla gara prima scoccando il tiro che ha generato la rete di Bonfanti, poi trasformando il rigore del raddoppio. Uno spicchio di gara talmente positivo che gli ha restituito una casacca da titolare a Pescara, dove è stato uno degli indiscussi protagonisti con tanto di gran gol iniziale.

Nella gara in terra abruzzese ha ritrovato spazio anche Fabio Ponsi, per il classe 2001 che nella mezz’ora abbondante in cui è stato in campo ha mostrato di aver ritrovato quella caparbietà e sicurezza mostrate all’inizio della stagione.

Sempre nel match di Pescara, per la prima volta è partito nell’undici iniziale un altro 2001 come Romeo Giovannini, un giovane che in realtà di serie C ne aveva masticata già parecchia nell’ottima stagione disputata a Carpi. Martedì sera Giovannini ha mostrato di meritare la fiducia di Tesser in una gara in cui gli è mancato solo il gol, ma a lui è andato il grande merito di aver conquistato il penalty che ha permesso ai gialli di segnare la rete decisiva.

E ora il più giovane, quel Nicholas Bonfanti (classe 2002) che a Pescara ha dovuto mordere il freno per noie fisiche, ma che sta calcando assai bene le orme di nonno Aquilino (attaccante di Milan, Inter e soprattutto Catania a cavallo tra gli anni sessanta e settanta) con già tre reti segnate, come la doppietta decisiva di Cesena e il già citato tap in con la Viterbese. Tutte reti decisive per un ragazzo sul quale il Modena ha investito, per il quale gli allenamenti dell’anno scorso quando veniva aggregato da Conte alla prima squadra dell’Inter (con una panchina in Champion’s) hanno fatto davvero bene. I quattro giovani moschettieri gialloblu, una ventata di freschezza in una squadra esperta. E dietro a loro scalpitano anche Rabiu, Maggioni, Baroni e Spaggiari. Tesser sa che può contare su di loro, perf un mix di esperienza e gioventù che può lanciare definitivamente i canarini in questa stagione.