"Io nella rosa ideale? Soddisfazione immensa"

Mazzarani celebra la promozione del Modena e ringrazia i tifosi che lo hanno inserito fra i migliori: "Sono rimasto nei loro cuori"

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di Alessandro Bedoni

Nelle ultime stagioni in cui il Modena ha militato nel campionato cadetto, è stato uno dei calciatori più amati dalla gente. Perchè se, parafrasando De Gregori, un calciatore si vede dal coraggio, dall’altruismo e (soprattutto) dalla fantasia, Andrea Mazzarani, con la casacca dei canarini, ha interpretato sempre così quel ruolo, da sempre croce e delizia dei tecnici, del trequartista. E quindi non è un caso se il popolo gialloblù, rispondendo ad un sondaggio indetto dal Modena calcio in occasione dei festeggiamenti dei 110 anni, lo ha inserito nell’undici ideale canarino di questo secolo abbondante di storia. Il ’pupetto’ lo abbiamo intercettato telefonicamente in vacanza, ed ha accettato molto volentieri di parlare del suo passato con la casacca gialloblù.

Mazzarani, come sta?

"Bene grazie. Mi sto riposando dopo una stagione con qualche problemino fisico, giocata con Carrarese e Pergolettese da gennaio. Finita la parentesi di Crema, tornerò a Carrara, sono ancora sotto contratto con loro".

Centodue partite, nelle sue parentesi con il Modena, condite con 24 reti. La casacca che, se non sbagliamo i conti, ha indossato più di tutte nella sua carriera...

"Penso proprio di sì, anche a Catania ne ho giocate tante di partite, ma non credo di essere arrivato ai numeri del Modena".

Cosa ha rappresentato il Modena per lei?

"Tanto, soprattutto quando arrivai nel 2010. Diciamo che col Modena sono diventato un calciatore vero. Bergodi, grandissimo tecnico, mi ha dato parecchia fiducia e nel suo sistema di gioco mi trovavo davvero bene".

Già, Bergodi. Lo sa che ha appena vinto la coppa di Romania con il Sepsi?

"Davvero? Sono contento per lui, gli telefonerò per fargli i complimenti".

I tifosi canarini, in un sondaggio, l’hanno inserita nell’undici ideale dei 110 anni di storia del Modena...

"L’ho saputo e non potete sapere quanto ne sia stato fiero ed onorato. Soprattutto perchè in questa ipotetica formazione ci sono calciatori fantastici che hanno fatto la storia del club. E poi è la prova che sono rimasto nel cuore dei tifosi, e questa è una soddisfazione immensa". Ha seguito il volo del Modena di quest’anno?

"Certamente, era tra l’altro nel girone della Carrarese, ma quando abbiamo giocato al Braglia ero infortunato; poi sono passato alla Pergolettese che era nel girone A. Però l’ho seguita con interesse, soprattutto nel finale di campionato. Mamma mia quel gol di Gagno... Credo sia stato il segnale che era davvero l’anno buono".

Contento dunque per la promozione dei gialli?

"E me lo chiede? Contentissimo, io tra l’altro ero a Modena quando la squadra retrocesse. Fu un campionato sfortunato, tanti infortuni e in generale tutto girò storto. Peccato perchè quella era una squadra forte. Colpa di Crespo? Non saprei, diciamo che forse non aveva ancora l’esperienza giusta per allenare. Ci provò Bergodi a salvarci, ma arrivò forse troppo tardi, la storia la conoscete meglio di me".

Conosce qualcuno di questo Modena che è finalmente riapprodato in serie B?

"Silvestri, con cui ho giocato a Catania, e Tremolada. Il prossimo anno ‘deve’ indossare il numero 10, se lo è conquistato di diritto... E poi quel numero a Modena lo portavo sempre io..."

E ovviamente mister Tesser... "Un grande mister, l’ho avuto a Novara, con lui ho esordito in serie A, può davvero tentare di far fare alla squadra il doppio salto. Ricordo quando anni dopo gli diedi un mezzo dispiacere, lui era alla Ternana e pareggiammo al Braglia al 97’ grazie a una mia punizione dopo che loro erano andati sul 2 a 3 al 95’...". Ha mai desiderato tornare a Modena?

"E chi non desidera tornare dove è stato bene? Qualche anno fa ci fu un mezzo contatto, ma poi non si concretizzò".