Accanto ad Andrea Giani c’è la delusione grande di un’Italia che dopo il girone eliminatorio sembrava nettamente la squadra più in forma e invece ha tremato come più non poteva contro il Giappone e poi è capitolata senza reagire contro i transalpini, troppo più forti di una squadra azzurra che è sembrata svuotata di energie. Oltre che di energie, però, la formazione guidata dal ct De Giorgi era priva anche di soluzioni e questo forse è stato il problema più grande cui l’allenatore dovrà trovare una soluzione: hanno giocato sempre quelli, anche nei match facili come quello con l’Egitto, e la prova di una finale di Vnl giocata coi giovani, di fatto mandati al ‘massacro’ contro squadre che schieravano i titolari, alla fine non è contata. Sanguinetti (foto) non è mai entrato e verosimilmente chiuderà la sua Olimpiade senza aver mai visto il campo, come lui anche Bottolo e Bovolenta, mentre Sbertoli è entrato solo per un cambio al servizio (contro la Francia) e Porro è stato schierato al posto di Michieletto nel decisivo terzo set, esordio in una semifinale per lui ai Giochi. Senza panchina non si arriva in fondo, lo dimostrano Polonia e Francia, che da chi non parte titolare spesso trovano le soluzioni ai rebus delle partite. Intanto oggi per gli azzurri c’è la chiamata per il bronzo alle ore 16 contro una squadra, gli Stati Uniti, beffata ai vantaggi 3-2 da una Polonia indomita e infarcita di ex modenesi: Anderson, Holt e Christenson sono ancora la colonna vertebrale di una formazione che vuole chiudere un ciclo senza mai il grande acuto.
a.t.
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