La ’maledetta primavera’ di Laurientè Senza gol nè assist da più di due mesi

Appannamento dopo una fase fulgida con 19 presenze e sette reti. Dionisi lo protegge: "Per i talenti le pause sono frequenti"

Maledetta primavera. La bella stagione si è ‘presa’ Armand Laurientè, a lungo tra i protagonisti del secondo Sassuolo di Alessio Dionisi e da qualche tempo a questa parte entrato in un tunnel di difficoltà che prima lo ha visto sparire dai tabellini e poi, complici prestazioni non granchè, anche conoscere ‘l’onta’ della prima panchina stagionale. E dire che fino ad un paio di mesi fa, l’attaccante francese volava: 19 presenze, tutte dal 1’, 1410’ in campo, 7 gol e 6 assist, nonostante fosse arrivato a campionato in corso (debutto a Cremona, quinta giornata, 48 ore dopo essere sbarcato in neroverde) e nonostante al campionato italiano, e ai suoi tatticismi difensivi, sia difficile abituarsi per chiunque.

Non per questa ala tutto tecnica ed istinto che gli scout neroverdi hanno scovato in Francia, nel Lorient, società bretone che se ne è privata non senza pretendere contropartita cqongrua – una decina di milioni – dal cassiere sassolese. Che l’ha versata con la consapevolezza che l’investimento avrebbe pagato: Laurientè, che ha cominciato la stagione fuori ruolo – a destra, a sostituire Berardi – una volta tornato al suo posto ha spiccato il volo, attirando su di se parecchie attenzioni con giocate spesso decisive, e mai banali. Ha pensato a lui il Milan che sembrava poter perdere Leao, dicono ci pensi anche il Napoli, ma è soprattutto la Premier che avrebbe sondato l’entourage di un giocatore che l’AD neroverde Giovanni Carnevali ha già blindato ("a venderlo, ha detto un mese fa – non ci penso nemmeno") e che tuttavia, da qualche tempo a questa parte, sembra aver smarrito quella brillantezza che lo aveva imposto ai più. La doppietta con cui schiantò la Roma all’Olimpico – metà marzo - è stata però una sorta di ‘canto del cigno’ per l’attaccante francese, attorcigliatosi da allora su una ‘crisi’ che ne ha ridimensionato sensibilmente gli estri. "E’ arrivato quasi da sconosciuto e si è inserito benissimo, non era facile. Ha fatto tanto, in alcune partite la squadra si è aggrappata a lui e ha preso la squadra per mano", ha detto di lui Dionisi giusto un paio di settimane fa, spiegandone lo standby con il fatto che "ha le qualità per determinare e lo ha fatto: in certi momenti un giocatore può pensare che le sue qualità individuali possono bastare ma non è così, anche perché gli avversari imparano a conoscerti e ti affrontano in modo diverso".

Era la vigilia di Sassuolo-Bologna, due gare fa: da allora ad oggi il francese ha giocato gli ultimi 24’ contro il Bologna e i primi 57’ di Inter Sassuolo. Spiegazione? Arriva sempre dal tecnico neroverde: "ancora non ha trovato continuità, e del resto per i giocatori di talento le pause sono abbastanza frequenti, ma forse ha pensato anche di avercela fatta, e invece – ha aggiunto Dionisi - può e deve crescere ancora". Visto il contesto, per Laurientè la gara con il Monza vale doppio. Ammesso la giochi, s’intende…

Stefano Fogliani