La Primavera di Mandelli: "Qui sono a casa"

Giornata di emozioni per il nuovo tecnico alla guida dei giovani. Melotti: "Tutti i nostri allenatori hanno il cuore a tinte gialloblù"

Migration

di Davide Setti

Emozione ed orgoglio, un mix che ha accompagnato il primo giorno di lavoro della Primavera 3 del Modena, che si è radunata al campo ’Rognoni’ sintetico della Madonnina, agli ordini del nuovo tecnico Paolo Mandelli. A fare gli onori di casa il direttore sportivo Davide Vaira, il responsabile del settore giovanile Mauro Melotti e del suo vice Filippo Bruni. "Abbiamo preso un allenatore che sa quello che deve fare – spiega Melotti – Paolo ha spostato la causa del settore giovanile e non è in rampa di lancio per squadre professionistiche di grandi. Non devo certo presentarlo io e già il direttore Vaira è stato chiaro: la proprietà ci ha dato la possibilità di provare a crescere, perché per preparare dei ragazzi e portarli in Serie B e non più in Lega Pro bisogna essere molto attrezzati e preparati con staff che infondano questo tipo di mentalità". Un filo comune che unisce tanti tecnici del settore giovanile canarino (Mandelli, Martinelli, Maestroni o Pellegrini ad esempio) è quello del passato gialloblù. "Puntiamo molto sull’appartenenza al mondo Modena – prosegue Melotti – tutti i nostri tecnici hanno il cuore gialloblù. Ad esempio il mio allenatore è stato il padre di Mirko Martinelli. È la mentalità dei Rivetti: si sono dimostrati da subito persone alla mano, quando si arriva bisogna dimostrare che si viene per migliorare una realtà che già c’è e loro l’hanno fatto". Per Paolo Mandelli – che sarà affiancato dal vice Paolo Ricchi, dal preparatore dei portieri Andrea Rossi e dal preparatore atletico paolo Tintorri – si tratta di un ritorno a Modena a distanza di 21 anni, dopo 139 gare con 13 reti da giocatore gialloblù, dal 1996 al salto in B del 2001 con la Longobarda. La sua Primavera si allenerà alla Madonnina e disputerà le partite ufficiali a Bomporto. "C’è emozione e un po’ di farfalle nello stomaco – confessa Mandelli, che da allenatore nelle giovanili dal 2003 a oggi ha guidato Sassuolo, Chievo e Spal – perché torno a casa mia, nella società in cui sono stato più anni. E’ un onore e un privilegio. L’obiettivo è dare sempre il massimo e far crescere al meglio i ragazzi sia mentalmente che tecnicamente. La società trasmette grande entusiasmo e voglia di migliorare giorno dopo giorno. Cosa mi ha dato più soddisfazione in questi 19 anni di settore giovanile? Le vittorie sono sempre belle, ma quando un ragazzo che ha qualche problema economico firma grazie anche al tuo lavoro il primo contratto professionistico e ti abbraccia, beh quello è davvero impagabile".