Qualche giorno fa, dopo il pareggio casalingo con il Siena avevamo accennato all’ipotesi che Tesser potesse avere bisogno di forze fresche, garantite, anche per una questione anagrafica e non solo, da alcuni tra i giovani più talentuosi. Vedi Bonfanti, Giovannini, Mosti.
E’ evidente che da fuori certe sensazione possono risultare diverse se le osservi dall’interno.
Tra le grandi qualità, riconosciute a Tesser, ce ne è una in particolare che spesso risulta decisiva. Ovvero la gestione del gruppo che porta poi a fare le scelte migliori.
Sabato, a Pesaro, il tecnico si è affidato ai più esperti, ai suoi senatori, resistendo a certe tentazioni. Una sola eccezione, Ponsi e non Renzetti per Azzi, oltre a Mosti che tratta la palla come un veterano.
D’altronde Tesser offre opportunità a tutti, ma quando il gioco si fa duro, sa dove volgere il suo sguardo.
E così una linea difensiva con Silvestri, Pegreffi e Ciofani adesso è una garanzia. Tremolada era stanco? Ma dove? Gara sontuosa quella del 30 enne fantasista che si è sbattuto come non mai garantendo due assist al bacio.
E poi ci sono gli altri due centrocampisti, quelli che si vedono poco ma incidono. Scarsella e Armellino, 32 enni, da sempre nell’undici titolare ma ultimamente non sempre brillanti. Eppure nel momento del bisogno, e c’era proprio bisogno di vincere a Pesaro, si sono fatti sentire.
Infine Minesso, prossimo a compiere 32 anni. In panchina c’erano Bonfanti, Oguneseye e Longo, ma Tesser non ha avuto dubbi nel confermare l’uomo che a suon di reti si sta rivelando come una dei migliori di tutta la stagione.
Scelta facile? Lo scopri sempre dopo. Resta il fatto che Tesser è davvero il professore giusto in quell’orchestra di cui parlò Carlo Rivetti nel giorno della sua presentazione. E in questa orchestra a suonare una musica ci sempre più coinvolgente, ci sono tutti. Dalla società, ai tifosi, ai giocatori. Ma Tesser, con la sua calma, la sua costante lucidità, è quello che fa la differenza.
Paolo Reggianini