La Sir Perugia è in finale di Supercoppa

Superata Modena in una gara tirata: indietro di due set, gli umbri non hanno mantenuto la concentrazione. Portentoso Leòn

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LEO SHOES

3

SIR SAFETY PERUGIA

2

(25-22, 25-20, 14-25, 26-28, 15-12)

: Petric 15, Mazzone 12, Stankovic 11, Lavia 11, Karlitzek 9, Christenson, Grebennikov (L1), Vettori 4, Bossi 3, Rinaldi 1, Estrada Mazorra 1, Porro. N.E. – Iannelli, Sanguinetti (L2). All. Andrea Giani.

PERUGIA: Leòn 21, Vernon-Evans 12, Solé 12, Plotnytskyi 12, Ricci 6, Travica, Colaci (L1), Ter Horst 3, Zimmermann 1, Sossenheimer 1, Piccinelli, Biglino. N.E. – Atanasijevic, Russo (L2). All. Vital Heynen.

Arbitri: Luca Sobrero (SV) e Andrea Pozzato (BZ).

LEO (b.s. 28, v. 4, muri 11, errori 11). SIR (b.s. 23, v. 7, muri 8, errori 14).

di Alberto Aglietti

In un’atmosfera abbastanza surreale per i canoni a cui sono abituati gli amanti delle schiacciate, e in particolare gli habitué del Pala-Panini, considerato il tempio della pallavolo italiana, è la Sir Safety Conad Perugia a conquistare una vittoria roboante. Nella seconda gara di semifinale della Supercoppa italiana i bianconeri hanno svolto bene il loro compito mostrando la concretezza che serviva per mantenere la confidenza in una partita che conta e hanno neutralizzato la carica degli oltre mille tifosi locali.

Non è stato facile superare la temibile Leo Shoes Modena che si era portata avanti due a zero, ma il team di coach Heynen c’è riuscito grazie al suo straordinario temperamento che ha fatto perno sulla forza del portentoso schiacciatore cubano Wilfredo Leòn e sulla sagacia tattica dell’eserto palleggiatore Dragan Travica.

A fare la differenza è stata la battuta, con i bianconeri capaci di operare una progressione energica nei momenti topici dei set. Gli emiliani partono decisi e cercano la fuga a più riprese con un Petric concreto che va a segno senza grossi problemi e che capitalizza tutti i palloni (12-8). Vai battuta Leòn che con due ace realizza l’immediata rimonta ed instaura un periodo di equilibrio (18-18). Sul finale scappano via i locali sfruttando le incertezze altrui (24-20), e poi chiudono. Alla ripresa è sempre l’ex di turno Petric a spingere i modenesi al comando (12-10).

Sale in cattedra Stankovic che dal centro è imprendibile e rincara la dose (20-15). Si provano le sostituzioni con Piccinelli e Zimmermann ma è tutto vano. Il terzo frangente comincia meglio (4-10). La reazione gialloblu accorcia ma il lungo turno di servizio di Ricci amplia il gap (13-22). Distanza accorciate. Quarto periodo vissuto al cardiopalma e risolto ai vantaggi da Wilfredo Leòn (miglior realizzatore del pomeriggio). Il tie-break è una formalità e lo giocano diversi rincalzi che trovano i loro spazi in campo, a vincerlo è Modena a cui resta l’onore di aver tenuto alta la bandiera, Perugia invece è ancora in finale e venerdì sera giocherà per il titolo contro la solita avversaria Civitanova Marche che ha vinto al golden-set contro l’indomabile Trento.