
La notizia è rimbalzata prima sui canali social, poi nelle sedi istituzionali: dal prossimo 7 ottobre la Piscina Dogali da 50 metri tornerà ad essere operativa: questo significa che lo storico impianto sarà coperto con il pallone pressostatico, lo stesso che giusto un anno e mezzo fa la SSD Dogali, ed il Comune di Modena che la supporta, erano stati costretti a sgonfiare, con pesantissime ripercussioni su tutte le attività, in primis quelle del nuoto e soprattutto della pallanuoto, che ha iniziato un vagabondaggio che di fatto è costato la storica, in negativo, retrocessione della Sea Sub in serie C, dopo decenni di attività dalla A1, raggiunta negli anni Novanta, alla serie B, frequentata con risultati altalenanti nel nuovo millennio.
La mancanza di un impianto a Modena, con conseguenti allenamenti e partite in giro per la regione, e la retrocessione, sembravano aver decretato la fine della waterpolo modenese, ma il ritorno del pallone sulla Dogali ha cambiato di fatto il panorama, tanto che si riparla di fare la serie C, anche se con una squadra unica, per la "fusione a freddo" tra la Sea Sub ed il Penta di serie D: il problema adesso è vedere su quanti giocatori in effetti potrà contare la squadra, che sarà affidata allo "storico" allenatore Luca Selmi. Stando ai "rumors", Cojacetto, Sorbini e Martini andranno alla President Bologna in A2, Righetti e Montante sembrano destinata alla Reggiana, Gualdi non si sa se continuerà a giocare, mentre Araldi dovrebbe rimanere fedele ai colori gialloblù: sperando nella rinuncia della Sea Sub, ma è invece certa la rinuncia del Forlì, l’Onda Blu Formigine ha chiesto il ripescaggio in serie C, dove sarà presente la Coopernuoto Carpi, che recupera sulla panchina delle giovanili Andrea Pederielli. La Federazione come sempre latita, ha chiesto alle società la disponibilità di impianti e squadre, ma fino ad ottobre inoltrato pare che non si saprà nulla, anche se la buona notizia è che la pallanuoto modenese non sembra defunta.
Marco Cavazzoni