Leo Shoes, il blitz di Perugia è da leggenda

Tutti i giocatori ad alti livelli, Nimir compie il suo capolavoro non solo in attacco, ma anche difendendo su un match point avversario

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Nelle orecchie ancora il frastuono assordante ma finalmente correttissimo del PalaBarton, negli occhi una prestazione che rimarrà negli annali: Modena Volley torna da Perugia col bottino pesante di un successo che inverte nuovamente il fattore campo, consegna la quinta vittoria esterna in cinque sfide stagionali tra Modena e Perugia (coi canarini che sperano di sfatare la maledizione domenica) e trasporta Bruno e soci a un passo dalla finale scudetto, obiettivo che sembrava lontanissimo soltanto un mese fa, al termine della regular season e che invece ora è lì e va soltanto afferrato. Un cammino di risalita tecnica e morale imperioso, culminato in un match che non ha spiegazione razionale alcuna, quello di mercoledì sera. Una partita nella quale Modena è stata come sempre capace di un inizio gagliardo, rimanendo aggrappata ai talloni di una Perugia enormemente superiore dal lato fisico grazie alla sua tenacia e alla classe dei suoi tenori e, non ultimo, alla panchina lunga in grado di offrire soluzioni alternative praticamente a ogni rotazione. Dal 24-22 al 24-26 però la Leo Shoes si era fatta rimontare un parziale quasi vinto con quattro errori consecutivi gravissimi, e nel secondo, pur non facendosi mai staccare, era stata messa all’angolo da Leon e Rychlicki. Ancora senza Leal, nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla rimonta dei gialloblù, che invece hanno continuato a testa bassa nella loro trama fatto di nervi e difesa. Approfittando di un calo di tensione dei padroni di casa ne hanno incrinato le traballanti certezze, stravincendo il terzo parziale e insinuandosi sotto pelle nel quarto, quando Anderson e Rychlicki hanno avuto in mano la palla per chiudere il match ma la difesa gialloblù ha retto l’urto, annullando due palloni che avrebbero chiuso la contesa in favore della Sir e andandosi a prendere il successo nel parziale, sfociato poi in un tie-break perfetto.

Due palloni di quel quarto set sono stati la Gioconda dipinta in mezzo alla personale Cappella Sistina da Nimir Abdel Aziz: la difesa in tuffo sul match point avversario e l’ace a chiudere la contesa, due gemme all’interno dei 39 punti complessivi messi a terra dal fuoriclasse olandese, mercoledì sera marziano al cospetto di tutti gli avversari, autore di una pallavolo tutta sua per efficacia, costanza, fisicità. Per lo sforzo immane Nimir Abdel Aziz addirittura zoppicava al termine dell’incontro: per sua fortuna ma soprattutto per suo merito, lo sforzo non era stato vano. Elogi anche per Van Garderen, molto più deciso rispetto a gara 2, per un Rossini argine di ricezione, per il solito Bruno e, ancora una volta, per un Earvin Ngapeth devastante al PalaBarton. Meno protagonista, ma miracoloso in alcuni punti cruciali. Il sogno è iniziato, difficile pensare che proprio ora Modena voglia svegliarsi.

Alessandro Trebbi