Mandelli torna nel Modena dopo 21 anni

Da calciatore l’ultima sua apparizione a Brescello nel 2001. La società canarina lo ha riportato a casa per guidare la Primavera

Migration

Spesso (e nessuno ne ha colpa, ci mancherebbe) nel guardare e riguardare quell’azione che porta alla rete, storica, di Ginestra a Brescella, ci si sofferma naturalmente sull’ultima conclusione, la palla in gol, la panchina che entra in campo e la festa. Tuttavia, i più attenti non avranno nemmeno bisogno di questa descrizione, buona parte del merito di quella situazione d’attacco porta la firma di Paolo Mandelli. Altro interprete e uomo che per il Modena non si è mai tirato indietro, che ai colori canarini è sempre rimasto legato seppur le strade, da quando ha vestito i panni di allenatore, non si siano ancora incrociate. Ancora, e lo sottolineiamo. Sì, perchè l’ex attaccante è davvero molto vicino a riabbracciare la "sua" maglia e sedere in panchina. Non quella di Attilio Tesser, ovviamente. Ma quella della Primavera 3, categoria di cui ormai è un massimo esperto avendo vissuto esperienze a Sassuolo, Chievo Verona e Spal, in ultimo. Mandelli subenterà a Farneti e proverà a fare quel che ha sempre fatto in questi 20 anni di carriera da allenatore: coltivare giovani talenti da proporre alla prima squadra.

Lo sappiamo, nel mondo ideale della famiglia Rivetti c’è un Modena italiano, un Modena pure condito di qualche ragazzo del territorio che possa compiere un percorso insieme ai gialli dalla "cantera" ai campi della B. Un piacevole ritorno, non c’è che dire. Mandelli, da calciatore, ha fatto parte della rosa canarina dal 1996 al 2001, la sua ultima presenza risale proprio al 6 maggio 2001, a Brescello. Pare proprio un bellissimo scherzo del destino quello che riporterà in Emilia, sotto la Ghirlandina, un eroe di quella giornata nell’anno in cui il Modena ritrova la Serie B dopo venti lunghissimi anni. Nei 5 anni modenesi 139 presenze e 13 reti, fu uno di quei calciatori confermati dal duo Tosi-De Biasi nel 2000 e uno di quelli che sposò la ripartenza firmata Montagnani. Dopo Modena concluse la carriera a Sassuolo, in C2. Prima ancora lo ricordiamo con le maglie di Inter, Lazio, Sambenedettese, Messina, Reggiana, Monza e Foggia. Poi, ecco la carriera da mister iniziata proprio in neroverde in Primavera. Col Sassuolo firma davvero un’era, approda nel 2003 e ci resta fino al 2018. Dal 2018 al 2021 va a Verona, sponda Chievo, sempre con la Primvera e nell’ultima stagione allena a Ferrara la Spal.

Nel suo personale palmarès appare la gioia della vittoria al Torneo di Viareggio nel 2017, il suo Sassuolo batte l’Empoli in finale e in quella squadra guidava l’attacco tale Gianluca Scamacca. Il 9 maggio 2011 tocca pure la panchina della prima squadra, dopo l’esonero di Gregucci e prima dell’approdo di Fulvio Pea. E ora il grande ritorno a Modena, la Modena che ha portato sempre nel cuore e che ha continuato a seguire da lontano. Era destino, 20 anni dopo Brescello. Un gran bel destino.

a.t.