LORENZO LONGHI
Sport

Mascherini e le sei maratone: "Un sogno presto realtà"

Continua l’impresa dell’atleta sponsorizzato dal datore di lavoro diventato tifoso "Dopo essere venuto a New York ha deciso di sostenere il mio percorso" .

Mascherini e le sei maratone: "Un sogno presto realtà"

Continua l’impresa dell’atleta sponsorizzato dal datore di lavoro diventato tifoso "Dopo essere venuto a New York ha deciso di sostenere il mio percorso" .

Cosa può nascere da un sogno come la Maratona di New York? Un sogno all’ennesima potenza: completare tutte e 6 le World Marathon Majors. È esattamente ciò che Ciro Mascherini, maratoneta amatoriale sempre più maratoneta e ormai sempre meno amatoriale, e Jean-Pierre Lejeune, suo datore di lavoro alla Europrogress di Mirandola e sempre più convinto sponsor di questo particolare giro del mondo di corsa: "Il viaggio per la maratona di New York nel 2023 – racconta Mascherini – era piaciuto a Jean Pierre. Eravamo in un bel gruppone, io ho corso e per il resto abbiamo fatto i turisti, ma nel contempo ha capito il valore della maratona e, visto il risultato ottenuto, ha deciso che forse io mi meritavo un’altra gara e lui si meritava un altro viaggio-ferie, invece che sempre viaggi-lavoro. Così mi ha promesso Tokyo, e poi forse preso dall’entusiasmo ha deciso che era il caso di fare le 6 Majors, ovvero New York, Berlino, Chicago, Tokyo, Londra e Boston". Detto, fatto. Così, negli ultimi due mesi, Mascherini si è trovato a correre a Berlino lo scorso 9 settembre e a Chicago il 13 ottobre, volando in Germania con la compagna Laura e negli Stati Uniti con Lejeune e la moglie Carla: "Non potevo dire di no, da maratoneta quale ormai sono, dopo averne fatte quasi una decina, ultimare queste iconiche maratone internazionali è un piccolo sogno nel cassetto. L’atmosfera che si respira è unica, ti senti partecipe di una gara con atleti da tutto il mondo, e correrle in mezzo a tutto quel tifo è davvero bellissimo, quasi senti meno fatica. Quasi, s’intende...". In entrambi i casi, Mascherini ha tagliato il traguardo con il medesimo tempo: 2 ore, 48 minuti e 22 secondi. "Jean-Pierre mi ha già chiesto di finire in 2 ore e 45’, come se fosse facile togliere tre minuti, ma ci proverò. Mi rimangono Tokyo a fine febbraio 2025 e Londra ad aprile 2025, entrambe già prenotate. Boston è invece in programma per il marzo 2026, visto che farla nel 2025, essendo la settimana prima di quella di Londra, per me sarebbe stato impossibile. Anche perché dovrei pure lavorare", chiosa Ciro sorridendo. Ma il tifo del datore di lavoro ce l’ha, intanto, e chissà che non possa essere considerato uno straordinario.

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