"Modena giovane e con grandi potenzialità"

Coach Giani al PalaPanini per tre giorni con la sua Francia: "Il mercato non è chiuso, cerchiamo un centrale e uno schiacciatore"

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"Tornare a Modena è sempre bello, sono felicissimo di aver organizzato questa tre giorni di allenamenti al PalaPanini". Andrea Giani si gode il ritorno a casa dopo le lunghe trasferte asiatiche con la Francia, e mentre la sua squadra si allena in vista della Final Eight di VNL (20-24 luglio, Bologna) può riallacciare i contatti con Andrea Sartoretti e con un assetto societario nuovissimo.

Giani mentre lei era in giro per il mondo, la società ha cambiato vertice...

"Ero aggiornato da remoto. Da una parte dispiace molto perché Catia Pedrini ha fatto tantissimo per questa società, portando sempre dentro tanta passione. Ora dobbiamo trovare i giusti equilibri con questo nuovo gruppo di proprietari, facendo piccoli passi per costruire e trovare il nostro percorso".

È cambiata molto anche la squadra. Che ne pensa?

"Sarà una Modena diversa rispetto a quella dello scorso anno ma non significa che il livello sarà molto distante. La formazione sarà più giovane soprattutto nei posti quattro, Rinaldi e Pope sono del 2001: abbiamo grandi potenzialità ma bisognerà vedere quanto tempo ci metteranno a raggiungere un livello giusto e l’equilibrio. Anche l’opposto, Lagumdzija, mi piace molto, credo possa essere decisivo per noi anche se viene da una stagione non esaltante".

Rosa chiusa?

"No, stiamo lavorando per prendere un altro schiacciatore e un altro centrale".

A proposito, come va col nuovo ds Casadei?

"Alberto ha già lavorato con noi l’anno scorso. Sono contento, mi piace come carattere, ha esperienza e personalità".

Arriviamo alla Francia: come ha vissuto la Vnl sin qui?

"Finora abbiamo fatto un buon torneo all’interno di una competizione di alto livello. Ho imparato a conoscere tanti giocatori, ma per me la Vnl è stata anche l’occasione per conoscere bene le persone dello staff".

Ngapeth come sta?

"Bene, è voluto stare sempre col gruppo anche se gli avevo chiesto di prendersi un periodo di riposo all’inizio. Mi ha dato una grande mano, mi ha introdotto. Non ha giocato tutte le partite, ma quando è sceso in campo si è sentito".

Infine la tassa sul doppio incarico, che potrebbe raddoppiare: che ne pensa?

"Fa strano, è come tassare un imprenditore che investe su un prodotto che ha a che vedere anche con l’estero. Fatico a comprenderlo, ma è chiaro che se certe cifre (oltre 100mila euro, ndr) verranno confermate, vorrà dire che molti allenatori rimarranno all’estero".

Alessandro Trebbi