Modena, il problema è l’attacco Solo da Bonfanti segnali positivi

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Potrebbe apparire troppo semplice, ma si tratta dell’evidenza e girarci intorno non conviene. La prima cartolina che viene in mente dopo Genova rimanda, immediatamente, ad uno dei problemi che stanno affliggendo il Modena. E, forse, è addirittura quello principale: la realizzazione. Orbita, sempre, tutto intorno a questo maledetto dettaglio. Si può tenere testa ad una big, si può mostrare determinazione e belle intenzioni, si può meritare punti ma tutto dipende, purtroppo o per fortuna, dai gol. I canarini arrivano almeno un paio di volte in maniera limpida, netta, davanti al portiere avversario (è stato così anche nelle prime 5 giornate, parliamo di occasioni grandi, escluse le situazioni potenzialmente pericolose e le conclusioni da fuori) ma si dimostrano sempre troppo poco cinici. A Genova, le opportunità capitate a Diaw e Falcinelli sono solo l’ultimo esempio. Questione di scelte e pure di condizione, mentale e fisica. Ancora un pelo indietro l’ex Bologna, stoppato pure da un infortunio e con alle spalle un anno senza partite vere; appena un gol su rigore per l’ex Monza che lavora tanto ma concretizza poco. Se si mette da parte il poker alla Ternana (con due autoreti e un penalty) bisogna affidarsi a Bonfanti (foto), autore delle rimanenti due reti con Cosenza e Brescia. Ma il ragazzo a Genova ha giocato appena un quarto d’ora recupero compreso e allora anche qui si apre un interrogativo: perchè Bonfanti non riesce a trovare uno spazio fisso in un undici che fatica proprio in quel dettaglio tanto caro all’ex Inter, ovvero la finalizzazione? Perlomeno, in fondo alla classifica, i canarini non sono gli unici a peccare in gol. Il Pisa, ultimo, ne ha fatti 7, il Como 6, il Perugia 3 e il Venezia 5. Non qualcosa che lasci il sorriso, solo una conferma di quel che la stessa classifica racconta. La chiamano dura legge del gol. La prima opportunità è quella più importante, non sfruttarla si paga quasi sempre a caro prezzo. Davanti a sé il Modena ha due settimane per correggere anche questo aspetto, sottolineato pure dal presidente Carlo Rivetti. Si può giocare alla pari con una big, ma è sempre il gol a fare la differenza.

Alessandro Troncone