
Quella di sabato sarà la sfida numero 13 fra il Modena e il Lecco al Braglia, con un bilancio sostanzialmente equilibrato: 4 successi gialloblù, 5 pareggi e 3 vittorie bluacelesti, con 10 reti realizzate dai canarini e 9 messe a segno dai lombardi. I primi sette confronti risalgono a campionati di Serie B, i rimanenti cinque a quelli di C. L’ultimo incontro fra le due squadre al Braglia è datato 12 maggio 2001, giornata diventata storica per il Modena. La squadra di Gianni De Biasi aveva bisogno di un successo per chiudere al primo posto un torneo in gran parte dominato ma con qualche pareggio di troppo nel ritorno che aveva portato il Como a due sole lunghezze. Un mancato successo avrebbe complicato la stagione perché c’era il rischio di perdere il primo posto e la promozione diretta in B per giocarsela poi ai playoff.
Il Lecco, allenato da Carlo Soldo, ex difensore di rincalzo dell’Inter negli Anni 60, reduce da un’esperienza in Iran dove aveva allenato la rappresentativa Under 21 per l’amicizia con la famiglia Moratti che operava nel settore petrolifero e aveva relazioni di lavoro con il regime teocratico degli ayatollah, non aveva più nulla da chiedere al suo campionato, avendo già da un po’ raggiunto la salvezza. All’andata il Modena si era imposto 2-0 con un rigore di Omar Milanetto dopo 11’ e un colpo di testa di Luca Ungari al 92’. Il portiere gialloblù Maurizio Monguzzi, arrivato proprio dal Lecco, aveva neutralizzato un rigore di Bertolini. Era sabato anche il 12 maggio 2001, faceva caldo e i tifosi gialloblù, che avevano ribattezzato ’Piazza Tien An Men’ in ’Piazza Ciro Ginestra’, l’attaccante autore in pieno recupero della rete del successo a Brescello di una settimana prima, erano accorsi in massa, desiderosi di festeggiare il ritorno in B. Protagonista del primo tempo era il portiere ospite Arcari, autore di diversi decisivi interventi. Ma al 49’ doveva arrendersi a Vito Grieco, che lo superava su rigore concesso per un fallo su Marco Veronese. Al 69’ raddoppiava Massimo Scoponi, subentrato al 61’ a Rubens Pasino, che dopo uno scambio con Mauro Zironelli, entrava in area, si presentava davanti ad Arcari e lo batteva con freddezza.
Il Braglia esplodeva e con una inarrestabile festa certificava la nascita della ’Longobarda’. Il neo promosso Lecco ha vissuto i suoi momenti più alti con tre partecipazioni al campionato di Serie A, nel 1960-61, 1961-62 e 1966-67. In quel periodo hanno indossato la maglia bluceleste fuoriclasse quali l’uruguaiano Julio Cesar Abbadie, lo svedese Bengt Lindskog e l’oriundo argentino Antonio Angelillo, tutti però nella fase declinante della carriera. Come l’ungherese, poi francese e infine apolide Istvan Nyers, il bomber della prima promozione nella massima serie. A Lecco nel 1960 approdò un diciannovenne centravanti brasiliano di origini italiane, Sergio Clerici, che rimase in Italia fino al 1978, diventando lo straniero ad aver militato in più squadre di Serie A, ben sette.
Nella foto di Alessandro Fiocchi la gioia del pubblico a fine gara.
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