Obiang e Romagna, un futuro da decifrare

Il centrocampista fermo da un anno, si sta già allenando. Il difensore manca dal 9 marzo 2020, ma forse il peggio è già passato

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Più facile riallacciarsi le scarpette da gioco o riallacciarsi al proprio passato? Per saperlo serve ancora un po’ di tempo, ma mica è detto che, riallacciate le prime, ci si possa riallacciare anche al secondo. E non possono non averci pensato, in questi giorni che li vede allenarsi, in solitaria, al Mapei Football Center, né Filippo Romagna e nemmeno Pedro Obiang.

Rieccoli, i due sfortunati giocatori cui un destino beffardo non sembra, da quel che postano sui social, abbiano tolto loro la voglia di ricominciare. Più di due anni di stop per Romagna, una stagione in stand-by per il centrocampista ex West Ham: ricominciare, per entrambi, è una porta che si riapre sul futuro e soprattutto un conto con il destino che entrambi vogliono vada in pari. Restituendoli a loro stessi.

Romagna. Era il 9 marzo del 2020, il Sassuolo-Brescia che mandava il campionato in lockdown costa carissimo al difensore neroverde, che rimedia un terribile infortunio. ‘Rottura del tendine rotuleo sinistro’ la diagnosi, che lo consegna ad uno stop previsto di circa un anno che tuttavia si allunga a dismisura. A novembre, un anno e mezzo dopo Sassuolo-Brescia, il ritorno al Mapei Football Center ne fa presumere recupero in atto, e altrettanto fanno, a gennaio, la convocazione in prima squadra e uno scampolo di gara con la Primavera, contro il Cagliari. Ma sul finire della stagione, e siamo a fine maggio, Romagna si muove ancora in stampelle. "Ho dovuto fare di recente un piccolo ritocco al ginocchio. Niente di grave, spero di rientrare il prima possibile. Non me la sento di dire quando, anche per scaramanzia, ma sono fiducioso" disse allora, poi altri mesi di silenzio fino a tre giorni fa, quando sul suo profilo instagram appare un post con lui che si allaccia le scarpe. Più che un post, un’ipoteca sul futuro.

Obiang. In una mediana leggera, di ‘sbirri buoni’ la cui altezza – Lopez, Frattesi, Henrique, Magnanelli – non supera il metro e ottanta, Pedro doveva essere lo ‘sbirro cattivo’. Quello, almeno, era il ruolo che gli aveva consegnato, nella sua mediana, il Roberto De Zerbi che lo volle in neroverde all’inizio della stagione 201920 e che, capitò, usava la sua stazza arretrandolo fin sulla linea dei centrali difensivi. Per il centrocampista spagnolo di origini guineiane due stagioni, 58 presenze e un gol nel Sassuolo e poi, a inizio stagione scorsa, il destino che si mette di traverso. ‘Obiang è stato sottoposto a controlli presso il Policlinico Universitario di Modena, ove è stato rilevato un focolaio broncopolmonare di natura virale’, spiegava il sito ufficiale della società neroverde lo scorso 9 agosto aggiungendo come ‘al momento, a scopo prudenziale, si renderà necessaria un’astensione dall’attività sportiva, la cui durata andrà valutata’. Dieci mesi dopo, riecco Obiang, che si affaccia, in tenuta da allenamento, al suo profilo instagram per dire "Ciao, guardate chi è tornato! Tra poco avremo modo di parlare: grazie a tutti".

Stefano Fogliani