"Occhio al Modena, può fare il doppio salto"

L’ex tecnico canarino Bergodi, reduce dalla vittoria della Coppa di Romania: "Tesser ha già compiuto un’impresa simile"

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di Alessandro Bedoni

In quella sera di Novara del maggio 2016 in cui il Modena salutò la serie B, sulla panchina dei canarini c’era lui. Cristiano Bergodi, fresco vincitore della Coppa di Romania con il Sepsi, parla di quel Modena e anche di quello di oggi, non nascondendo l’amarezza di allora e la felicità di questi giorni, per aver rivisto di nuovo i canarini approdare nella serie cadetta: quasi si fosse tolto un peso, anche se lui, arrivato a sole otto giornate dalla fine per sostituire Crespo con una situazione già quasi compromessa, obiettivamente ebbe solo una minima parte di responsabilità.

Bergodi, cominciamo però dai complimenti per la coppa di Romania...

"Grazie, il Sepsi rappresenta una realtà di cinquantamila abitanti e abbiamo regalato a tutti una grande gioia. I tifosi ci hanno seguito in massa nella finale di Bucarest, nel nuovo stadio del Rapid, e vi lascio immaginare i grandi festeggiamenti in città. Abbiamo ottenuto l’accesso alla Conference League e il 9 luglio ci giocheremo la supercoppa col Cluji, ho appena firmato il rinnovo del contratto".

Torniamo indietro di sei anni. Che ricordo ha di quella sciagurata serata di Novara?

"Bruttissimo ovviamente. Dopo nemmeno un minuto l’arbitro concesse un rigore al Novara un metro fuori area e cacciò Gozzi lasciandoci subito in dieci. Fu un episodio che ne seguì altri, diciamo così, strani, come il gol di mano di Lapadula nel match col Pescara e anche altri. Quella retrocessione ancora mi brucia, anche se arrivai quando la situazione era già brutta e con un calendario difficilissimo, lo stesso Caliendo poi mi confidò di avere sbagliato a non chiamarmi prima".

L’anno successivo sembrava lei dovesse rimanere...

"E’ vero, avevano contattato Acri, col quale avevo lavorato a Pescara, come diesse e andammo a parlare con la proprietà. Ma non c’era chiarezza, e quando Acri declinò dissi di no anch’io. Caliendo assunse Pavarese, lui provò a convincermi a tornare sui miei passi ma dissi ancora no".

Il Modena di quest’anno l’ha seguito?

"Certo, con grande attenzione. L’ho detto tante volte, Modena è una piazza che ho sempre nel cuore e sono stato felice di questa promozione. La serie B è il minimo per una città come la vostra. Se ho visto il gol di Gagno? Credo lo abbia visto tutto il mondo, una cosa incredibile a cui non ho mai assistito su un campo di calcio".

Conosce Attilio Tesser?

"Solo come avversario, ma ho grande stima di lui. Ricordo che nel mio primo anno a Modena lui era al Novara e lo battemmo sia all’andata che al ritorno. Ma quel doppio ko gli portò... fortuna, visto che alla fine andò in A facendo il doppio salto. E non vedo perchè Tesser non possa fare una doppia promozione anche con il Modena, è un tecnico eccellente e lo ha sempre dimostrato"

E da giocatori vi siete incrociati?

"Mai, anche perchè lui ha alcuni anni pù di me. In comune però abbiamo il fatto di avere avuto la fortuna di giocare insieme a grandissimi campioni. Lui ha militato con Zico e Edinho, io invece ho diviso lo spogliatoio con personaggio del calibro di Junior, Boksic, Gascoigne e un giovanissimo Nesta".

Bergodi, facciamo un gioco. Se dovesse...regalare al Modena uno dei giocatori del suo Sepsi?

"Marius Stefanescu, ha 22 anni ma gioca già come un calciatore navigato. Nel mio 4-2-3-1 gioca esterno sinistro di centrocampo e ha segnato lui la doppietta che ci ha fatto vincere la coppa. Mi ricorda Beppe Signori, mio compagno alla Lazio".