Orgoglio Modena, la resa dopo aver dato tutto

I gialloblù hanno sfiorato un’altra impresa dopo la conquista della Coppa Cev. Sul vantaggio di 2 set a 0 la squadra si è progressivamente spenta .

Orgoglio Modena, la resa dopo aver dato tutto

Orgoglio Modena, la resa dopo aver dato tutto

di Alessandro Trebbi

Orgoglio per quello che si è costruito in questa stagione, senza dubbio deve essere questo il sostantivo da mettere davanti a tutti gli altri dopo la serata di ieri che ha fermato Modena a un passo dal traguardo grosso. Quella di ieri sarà anche ricordata, però, come una sera di rimpianti, chiusa su un attacco di Lucarelli dopo che Modena non aveva capitalizzato il vantaggio di 2-0 nella serie e di 2-0 nella partita.

Addio alle semifinali, addio alla Champions League del prossimo anno, addio a una corsa scudetto che, con l’uscita incredibile di Perugia, eliminata ieri in gara 5 da Milano, mai come oggi è aperta. È Piacenza a guadagnarsi la semifinale con Trento, con qualità, superiore a quella di Modena per individualità e budget speso in stagione, e alla fine anche con merito, per non aver mai perso bussola e tranquillità anche quando la serie e la partita singola, quella di ieri, sembravano sbatterla fuori dal sentiero. Modena non ha troppo da rammaricarsi per ciò che ha gettato in campo, forse soltanto l’inizio del tie-break nel quale a perdere di lucidità sono stati i suoi due pilastri, Bruno e Ngapeth, responsabili dell’1-5 che ha tagliato le gambe a una squadra che poi ha saputo lottare, resistere, rientrare, rimanere aggrappata ad avversari che ormai facevano gara senza voltarsi. Peccato, perché la Modena dei primi due set era stata una macchina da guerra perfetta, asfissiante al servizio, impeccabile in attacco. Poi, dall’8-7 del terzo, un progressivo spegnimento, con le energie che venivano a mancare, l’efficacia in attacco anche e, bisogna dirlo, una Gas Sales che tornava a giocare su livelli non lontani da quelli della Coppa Italia vinta a gennaio. Ora il gironcino per qualificarsi alla Challenge Cup, una piccola chance anche di rigiocare la Coppa Cev il prossimo anno: il problema è che ci sarà Perugia.

La partita. Il match di fatto è stato simmetrico nei primi quattro set, con Modena a dominare i primi due parziali, Piacenza il terzo e il quarto, e un tie-break schizofrenico nel quale gli ospiti hanno subito preso la testa senza mai più perderla fino alla fine. Nel primo set erano stati i due errori iniziali di Simon a spiegare quale fosse il motivo del match, con Ngapeth in stato di grazia assieme a Rinaldi e Lagumdzija. Nel secondo il francese saliva ancora di livello, andando a chiudere i primi due parziali a un mostruoso 80% in attacco, ben spalleggiato da un ottimo Bruno. Nel terzo la musica cambiava dall’8-7 Modena, coi gialloblù che sbagliavano quattro battute consecutive nella fase centrale, mentre nel quarto dal 4-8 non c’era più storia e da metà set i gialloblù non riuscivano più a mettere palla a terra. L’inizio caldo del quinto, con un giallo per proteste a Leal, faceva perdere lucidità a Bruno prima e a Ngapeth poi: 1-5 con un ace subito e due murate per il francese. Erano Sanguinetti e Rinaldi (che pure sbagliava una difesa facile) a tenere in piedi Modena, con Sala a murare Leal per il -1. L’ultimo sussulto, perché l’ace di Romanò diceva 8-11 prima che a chiudere fosse Lucarelli 12-15.