HA AMPIAMENTE superato la metà della corsa, Paolo Botti, il biker estremo che a Modena fa di professione l’avvocato, ma ogni tanto si lancia in avventure con l’ultra cycling come questa ‘Trans Am Bike» iniziata il 2 giugno e giunta ora nelle pianure del Kansas, dopo la partenza dall’Oregon. È la sua seconda avventura con queste lunghe distanze, dopo la corsa in Norvegia della scorsa estate, conclusa a Capo Nord. Ma allora i chilometri da percorrere erano poco più di 4000, oggi sfiorano i 7000.
Una grande sfida che Paolo Botti sta affrontando spingendo al massimo ogni giorno.
«Sono entrato ieri in Kansas passando dal Colorado – ci ha raccontato ieri durante la corsa – e scendendo dai 3500 metri dell’Hoosier Pass, mentre adesso sono lungo l’interminabile, e a dirla tutta insopportabile, pianura del Kansas, oltre 1000 km».
IERI SERA ha chiuso la sua tappa intorno ai 4000 km totali, ne mancano circa 2800 alla meta, l’approdo finale in Virginia. Ma soprattutto Botti è tra i primissimi della corsa, ottavo nel live tracking di ieri pomeriggio, risultato insperato alla vigilia.
«Ma ora viene il difficile, questo lunghissimo tratto per passisti tra il vento e il caldo torrido – racconta cercando di mantenere un profilo basso –. Però sto bene, sia fisicamente che psicologicamente, anche se l’unico obiettivo dichiarato è quello di dell’inizio, quando ho preso l’aereo: ovvero arrivare a Yorktown, al traguardo. Dopo le pianure del Kansas mi aspettano il Missouri, il Kentucky e poi l’arrivo in Virginia dove si concluderà la corsa. Il mio obiettivo era finirla il 22 giugno, vedremo come andrà».
COME detto però Paolo Botti può cercare davvero di entrare nei primi dieci o comunque centrare un risultato di tutto prestigio: il primo in classifica è l’ormai irraggiungibile Abdullah Zainab, avanti di circa 600 miglia rispetto a Botti. Dietro il ciclista australiano anche un altro italiano, il romano Oscar Di Felice, terzo nella classifica live di ieri pomeriggio, circa 150 miglia davanti a Botti.
a.t.