"Peccato, era la mia stagione dei record"

I rimpianti di Jelenic: "Cinque gol all’attivo, un gruppo fantastico. Il campionato? Sarei disposto anche a giocare d’estate"

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La sua stagione dei record rischia di chiudersi qui, come per tanti altri suoi compagni che col Carpi stavano vivendo una delle migliori annate in carriera. Enej Jelenic è il "veterano" della formazione biancorossa, al quarto campionato di fila dal suo arrivo a gennaio 2017 e con 5 gol in 17 gare (sono in tutto 10 i gol in 86 presenze col Carpi) è stato uno dei trascinatori della squadra di Riolfo, fino a che il Coronavirus non ha bloccato i campionati. Da un mese è nel suo appartamento carpigiano con la compagna e la figlia di 2 anni, in contatto con la sua Capodistria, in Slovenia, dove vive la famiglia.

Jelenic, come va l’isolamento?

"Sono fortunato ad avere la mia compagna e mia figlia. Mi sono messo un po’ sui fornelli per imparare qualcosa, gioco con la bimba e poi c’è l’allenamento".

La sua famiglia è in Slovenia?

"I miei genitori, mio fratello e mia sorella abitano a Capodistria. In Slovenia per fortuna il problema è più contenuto, ci sono stati 7800 casi e solo 2 morti. Ci sono però restrizioni appena meno severe rispetto a qui. Mi sento coi miei spesso, loro prima che nascessi hanno già vissuto la guerra (quella d’indipendenza slovena del 1991, ndr) e sanno cosa vuol dire stare in casa".

Si potrà tornare a giocare?

"Sento dire che staremo fermi anche tutto aprile, penso sia giusto, si potrà tornare ad allenarsi solo quando l’emergenza sanitaria sarà esaurita. Ma spero che si possa finire la stagione in estate, anche a luglio e agosto".

Non sarebbe un problema?

"Per nulla, almeno personalmente. Ho tanti amici che giocano in giro per l’Europa e ad agosto, a parte 10 giorni di ferie, sono in campo".

Cosa le manca di più del campo?

"La quotidianità dello spogliatoio, lo stare coi compagni, quando lo fai da una vita è dura. Non so quando e se tornerà tutto come prima per il nostro lavoro".

Ripensate alle ultime gare giocate quando il virus era già in Italia?

"Nessuno pensava che potesse succedere una tragedia così. Anche a metà febbraio ci allenavamo e sapevamo che in Cina c’era questo virus, ma nessuno si faceva problemi".

Come è l’allenamento virtuale?

"E’ qualcosa almeno. Il Carpi ci ha dotato tutti di una cyclette, la società ha fatto davvero tutto il possibile per farci restare sul pezzo. Ognuno ha una tabella, poi ogni tanto facciamo le chiamate di gruppo per vederci tutti insieme. Il rimpianto più grande è che avevamo formato davvero un gruppo fantastico".

Anche se si dovesse riprendere, sarà dura tornare agli standard di inizio febbraio.

"L’incognita più grande è quella. Dopo il pari di Rimini avevamo sfoderato due prestazioni maiuscole con Reggiana e Piacenza. Siamo tutti dispiaciuti. Ma allo stesso tempo ci riteniamo fortunati perché per ora stiamo tutti bene".

Lei è uno dei 5 in scadenza di contratto al 30 giugno…

"Se anche c’erano i presupposti per parlare di rinnovi, ora non ha più senso".

Anche lei stava giocando una delle annate più belle della carriera.

"E’ l’ulteriore rimpianto, 5 gol sono il mio record. Non era stato facile dopo un’annata nera come quella scorsa, visto che poi prima dell’estate mi ero operato. Ma devo dire grazie a mister Rolfo che ha credito in meno, abbiamo parlato tanto in estate e la sua fiducia mi ha dato la forza per rilanciarmi. Ora attendiamo di capire se potremo giocare ancora".