di Alessandro Trebbi Riempito di elogi da tutto l’entourage, dal tecnico Andrea Giani ma anche dai compagni di squadra, Bruno Rezende e il partner di reparto Earvin Ngapeth su tutti e prima di tutti gli altri. Tommaso Rinaldi sta compiendo quel salto di qualità che gli si richiedeva in questa stagione, e lo sta facendo col piglio del campione in erba, con tanto carattere e una grinta che non manca mai su nessun campo, sia quello ‘semplice’ di Sastamala o quelli complicati delle big di SuperLega. Rinaldi ormai è una certezza nei meccanismi di squadra e nelle scelte del tecnico, dà fiducia ai compagni, è un elemento da cui non si può prescindere, e parte dal periodo di riposo di cui la Valsa Group sta godendo per arrivare a raccontare di sé e del suo percorso sin qui, alla vigilia di un periodo con meno partite ma più importanti rispetto a novembre: "Questo periodo di riposo e lavoro era molto importante per noi – attacca il martello classe 2001 – una settimana e mezzo per lavorare su cose che forse non abbiamo avuto il tempo di fare prima. Individualmente sono molto contento di quello che ho fatto nel girone d’andata, soprattutto relativamente alla mia capacità di stare in campo e di aiutare la squadra. Anche io ricaricherò le pile per iniziare il girone di ritorno e per la Coppa Cev". Rinaldi poi mette il fuoco su cosa è cambiato nella testa e nello spogliatoio gialloblù per dare un nuovo senso a una stagione iniziata male, ma proseguita molto meglio, forse anche sopra alle aspettative: "Il merito della nostra rimonta è dovuto a un percorso di lavoro che abbiamo fatto, sono cambiate delle cose – svela Rinaldi –. Dopo le sconfitte iniziali ci siamo chiusi in una bolla e siamo riusciti a rimanere lì con la testa, e oggi la classifica parla chiaro. Non siamo più la squadra di inizio stagione, ma sappiamo che c’è ancora strada per arrivare al livello cui vogliamo arrivare". Infine il commento su cosa potrà essere in Coppa Italia non può prescindere da un campionato avvincente e pazzo, nel quale ‘scegliersi’ un’avversaria è impresa quasi impossibile perché a ogni giornata succede di tutto e i pronostici vengono sovvertiti: "Gli scontri che ci saranno all’ultima giornata non ci permettono di scegliere un’avversaria e comunque, anche volendo capire quale sarebbe l’avversaria più consona, l’impresa sarebbe impossibile. Alla fine non ci cambia molto. Il livello è molto simile. Intanto però siamo molto più consapevoli di quello che facciamo noi e questo ci rende più concentrati sulla nostra parte, gli avversari vengono in un secondo momento".