Pergreffi, Gagno e Gerli in campo insieme I canarini ripartono dai loro leader

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Nei momenti di difficoltà emergono le personalità di coloro i quali hanno quasi per indole la leadership, la capacità di afferrare il timone e far sì che si resti sulla via principale. E non è un caso che nel successo con la Reggina siano emerse i tre volti che il Modena sanno benissimo significhi per loro e per l’ambiente, non a caso sono gli unici tre giocatori (escludendo Narciso) ad essere ’sopravvissuti’ nel passaggio da Romano Sghedoni a Carlo Rivetti. Riccardo Gagno, Antonio Pergreffi e Fabio Gerli, praticamente la spina dorsale della formazione che Tesser non ha potuto schierare nell’ultimo mese e mai come questa volta l’assenza contemporanea del capitano e del vice si erano fatte sentire. Parliamo di due inamovibili, da sempre. Lo certificano i numeri (pochissime le partite saltate nei 3 anni modenesi) e lo certifiano soprattutto le scelte degli allenatori, prima Mignani e poi Tesser, sempre in difficoltà quando si trattava di ovviare ad un infortunio o una squalifica. Perchè la spina dorsale ha questa denominazione per un motivo ben preciso: senza quella è inevitabile che pure la migliore squadra possa incontrare momenti di confusione, dal punto di vista dell’ordine tattico e dell’equilibrio difensivo. Equilibrio difensivo che fa rima con Fabio Gerli, non c’è dubbio. Il lavoro in fase di non possesso del regista laziale non balza immediatamente all’occhio ma rivedendo le fasi salienti della partita si nota in maniera pulita quanto prezioso sia stato il filtro in aiuto alla coppia centrale. Quel che invece è balzato subito all’occhio di tutti è la forza con la quale Gerli ad un certo punto, a suon di cavalcate palla al piede, abbia dato una sorta di "sveglia" ai compagni, chiamando più volte Azzi a spingere sulla sinistra, servendo Falcinelli e Diaw per coinvolgerli sempre più. Personalità, senza alcun dubbio, che pure Pergreffi non ha risparmiato. Della serie "con le buone o con le cattive", così come ha raccontato lui stesso a fine partita. Il messaggio che è passato da parte del capitano è proprio questo e lui ha messo in pratica la teoria sul campo chiudendo la difesa, per la prima volta in stagione. E poi, per chiudere, le parate di Riccardo Gagno delle quali ci si sorprende sempre ma da 4 anni, dal suo esordio in C con il Modena, la crescita è stata costante. Il Modena, ora, è davvero aggrappato ai suoi leader.

Alessandro Troncone