Piancastelli: "Medaglia ancora possibile"

L’azzurra del softball non si arrende dopo la sconfitta rimediata contro l’Australia: "Troppi errori in attacco, ma noi ci crediamo"

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Una delusione che non compromette definitivamente il cammino delle azzurre verso le medaglie, ma quasi certamente mette una pietra sopra alle speranze di finale per l’oro. Le azzurre del softball di Erika Piancastelli pagano a caro prezzo le polveri bagnate in attacco, in un match con l’Australia perso per 1-0 grazie a un home run delle ‘aussie’ a fine secondo inning, cui le italiane non hanno saputo rispondere nei cinque inning successivi, rimanendo a quota zero punti segnati dopo due partite.

Eppure le azzurre erano partite bene, sembravano poter andare subito a segno: a sorpresa invece è l’Australia a centrare la casa base con Tsitsikronis grazie anche a un’incertezza delle ragazze allenate da Pizzolini. Dopo quell’unico mezzo passo falso l’Italia difende senza alcun patema, ma non riesce a offendere. La Piancastelli inaugura il settimo inning, l’ultimo tentativo, ma viene subito eliminata così come Filler. È tutto sulle spalle di Giulia Longhi che con una splendida battuta tiene vive le speranze azzurre, venendo poi sostituita da Fabrizia Marrone per la corsa, operazione che frutta subito la seconda base. Gasparotto però viene eliminata e il match termina 1-0 per l’Australia. "Già da due partite dimostriamo di essere al livello delle nostre avversarie – racconta la Piancastelli – manca decisamente l’attacco, assieme ad altri particolari. Peccato perché in difesa abbiamo fatto un’altra grande partita, Greta Cecchetti, la nostra pitcher, non ha sbagliato praticamente nulla". Il treno delle medaglie non è ancora passato definitivamente però: "Assolutamente, noi ci crediamo ancora e abbiamo quell’obiettivo. Abbiamo bene in mente su cosa lavorare, a partire dal match contro il Giappone del 24 luglio. Da Fukushima a Yokohama non so cosa cambierà, il prossimo stadio l’ho visto soltanto in foto ma mi sembra molto simile a quello dove abbiamo giocato finora".

Simile anche nelle tribune deserte: "Siamo abituati ad avere i tifosi, è strano non averli perché è uno degli aspetti belli dei nostri tornei. Durante la partita però non cambia molto". Pronostici rispettati negli altri match, ma dopo partite più combattute del previsto. Stati Uniti-Canada è terminata ‘soltanto’ 1-0 mentre per Giappone-Messico è servito un extra inning, nel quale le padrone di casa hanno segnato il punto del definitivo 3-2, rimanendo così in vetta alla classifica appaiate alle americane. Oggi giorno di riposo per la cerimonia inaugurale, poi trasferimento a Yokohama dove alla 20 le azzurre sfideranno proprio il Giappone. "Non vedo l’ora di sfilare – chiude Erika parlando della cerimonia allo Stadio Olimpico – sarà una giornata lunga ma molto emozionante".

Alessandro Trebbi