"Provai a prendere Tesser e avevo ragione"

L’ex ds gialloblù Cannella torna al Braglia con il suo Siena: "Da Babacar a Sturaro, del periodo al Modena ho ottimi ricordi"

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di Alessandro Bedoni

È stato il primo diesse dell’era Caliendo, e non si può negare che nell’anno e mezzo della sua permanenza all’ombra della Ghirlandina (tra il 2012 e il 2014) ha costruito, tecnicamente parlando, i due migliori Modena dell’ultimo ciclo gialloblù in serie B, con apice la semifinale playoff persa col Cesena. Stiamo parlando di Beppe Cannella, che da gennaio ricopre quella stessa carica nel Siena, squadra che domani sfiderà i canarini al Braglia.

Cannella, è la prima volta che viene al Braglia da diesse avversario?

"Sì, è la prima volta, anche se in questa stagione sono venuto a vedere Modena-Cesena. Ma nessuno mi ha visto, ero in un angolo della tribuna, le partite si vedono meglio da lì..."

Lei portò a Modena giocatori importanti...

"Sì, sono contento del lavoro fatto, basta vedere quello che avevo trovato e quello che ho lasciato quando sono andato via. Sono riuscito a dare anche una grande mano economica: tanti di quei giocatori, tra premi di minutaggio e valorizzazione, lo hanno permesso".

Tanti nomi, c’è qualche acquisto in particolare che ricorda volentieri?

"Di nomi ne dovrei fare tanti. Penso a Babacar, era un giocatore che tanti davano già come una meteora e che in gialloblù ha fatto 24 gol, a Lazarevic, a un giovane Sturaro che all’epoca nessuno conosceva. Giocatori che si sarebbero potuti anche riscattare, ma la proprietà preferì fare una scelta diversa. E penso anche ad altri calciatori, come Manfredini, Pinsoglio, Moretti, Tommaso Bianchi, Molina, Rizzo, Cionek e l’elenco sarebbe lungo. Diciamo che della squadra che fece i playoff nel 2014 solo Marzorati e Granoche non li avevo presi io perchè la mia avventura modenese finì dopo l’andata".

Il suo fu un addio con qualche sassolino nella scarpa da togliere...

"E vabbè, ormai è acqua passata, ci furono contrasti con la proprietà e anche con la gestione tecnica, ma non voglio fare polemiche adesso. Il calcio è fatto così, io ho sempre lavorato con passione e soprattutto con personalità e schiettezza, e a volte nel nostro sport quest’ultima qualità non paga. Ma io ho sempre lavorato così e ne sono orgoglioso".

Di Modena e del Modena un ricordo comunque positivo... "Assolutamente sì. Il Modena mi ha dato la possibilità di fare il lavoro che amo. E della città e della sua gente ho un ricordo meraviglioso, così come di tutta la tifoseria, davvero straordinaria. Mi hanno sempre trattato bene".

Veniamo al presente. Oggi lei è il diesse di un Siena che, classifica alla mano, arriva domani al Braglia in una situazione di discreta difficoltà...

"Il Siena è una formazione con valori individuali incredibili che sta vivendo una crisi di risultati. Il calendario così compresso a causa della pandemia ha inciso parecchio su una squadra che, ripeto, ha individualità da non sottovalutare, come due miei ex nel Modena come Tommaso Bianchi e Ardemagni".

Modena e Reggiana, chi vincerà questo duello alla fine?

"Il Modena ha cinque punti di vantaggio ma non deve assolutamente abbassare la guardia, la Reggiana ha tanti giocatori di qualità e secondo me un buon gioco. Il Modena ha però un allenatore eccezionale ed esperto come Tesser, quando ero in gialloblù ho anche provato a portarlo sulla panchina canarina, lui lo sa. Sa sempre trovare la giusta soluzione, la vittoria di Carrara dopo il ko di Olbia lo dimostra. Diciamo 60 a 40 per i gialloblu".

Lei ex del Modena, Vaira ex del Siena...

"Non ho il piacere di conoscere Vaira, ma i risultati parlano per lui e gli devo fare davvero i complimenti per il lavoro che sta facendo".