"Questo deve essere un punto di partenza"

"Mi ha telefonato il presidente della Reggiana: spero di incontrali l’anno prossimo, grazie a loro il nostro successo ha più valore"

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Forse non si è ancora reso della bellezza e della gioia che ha saputo creare, col suo progetto tutto modenese, intorno alla città. Ha un sorriso spontaneo e intrattenibile, Carlo Rivetti, poche ore dopo il successo dei canarini e la festa da serie B. Diciamo "poche ore dopo" perchè è propro così: dopo la festa al Braglia, squadra e staff hanno raggiunto il centro storico per brindare con i tifosi. Poi, nella mattinata di ieri, le parole a mente fredda alla stampa, terminata la stagione. Durante la quale non è mancato il ringraziamento a Romano Sghedoni

Presidente, prima di tutto come ha trascorso la notte?

"Credo sia stata, ieri notte, l’impresa più difficile. Siamo finiti in centro coi ragazzi ed è stata una bellissima festa".

Che effeto le fa vincere al primo colpo?

"Sensazione bella. Il nostro pubblico, lo spettacolo di sabato... ad inizio stagione ho detto che avevo due sogni nel cassetto e li abbiamo realizzati. Ci tengo a dire una cosa: il presidente Salerno mi ha telefonato per congratularsi e abbiamo avuto modo di chiaccherare dopo tanto chiacchericcio. Spero di incontrarli l’anno venturo, grazie a loro la nostra cavalcata ha avuto più valore"

Ha ricevuto dediche particolari?

"Ho amici in Colombia e in Uruguay, mi hanno scritto. Anche la mia ex società di Hockey, il mio ex direttore sportivo, una valanga di messaggi".

E lei a chi l’ha dedicata?

"La dedico a noi, a Modena. Abbiamo raggiunto tutti un risultato straordinario"

E’ un punto di partenza verso...?

"Senza dubbio il più lontano possibile, ma quel che conta sono i tempi. Abbiamo ancora molto da costruire. Io temo i salti mortali, quindi con serietà ci siederemo ad un tavolo e avremo tempo di fare una programmazione. Voglio fare, comunque, un buon campionato in B. Se sei presidente di un club sportivo cerchi sempre di ottenere risultati top, ma a me piace anche la forma di come si ottengono".

Quali gli obiettivi?

"Li fisseremo dopo aver programmato. Anche perchè se spendo la parola, bisogna che seguano i fatti. A me piace la concretezza, con Vaira, Tesser e Matteo Rivetti costruiremo il futuro, siamo qui per rimanere a lungo".

Ha pensato di poter perdere la promozione?

"Sì, senza dubbio. Ma avevo anche grande convinzione nei nostri mezzi. Nelle ultime partite mi è sembrato ci fosse venuta paura di vincere, mercoledì scorso ho visto l’allenamento e ho visto anche occhi concentrati. All’arrivo di pullman prima della partita ho visto gli occhi della vittoria. Come ho detto a Salerno, avremmo potuto trovarci nelle condizioni della Reggiana e sarebbe stato triste".

Fra i programmi, però, c’è pur sempre un po’ di follia e Modena quest’anno lo ha dimostrato

"Me ne sono reso conto quando andai alle cene coi gruppi dei tifosi. Ad un certo punto dissi "se la chiamate, la sfortuna arriva quindi pensiamo positivo. Ho pensato potremmo fare un nuovo inno" "Amala, pazza Modena Amala". Ma a parte tutto, la programmazione è fondamentale e mi riferisco al lavoro quotidiano e a mettere la squadra nelle migliori condizioni possibili anche se i risultati non si possono mai programmare".

Alessandro Troncone