Raspadori, fine della telenovela: è del Napoli

Dopo un mese di trattativa chiusura sui 30-35 milioni. Ingaggio da top player per il giocatore in forza al Sassuolo fin dai pulcini

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di Stefano Fogliani

Da possibile alfiere del Sassuolo che verrà, con stimmate di ‘capitan futuro’ stampategli addosso da Roberto De Zerbi che (era l’aprile del 2021) gli mise la fascia al braccio, ad attaccante del Napoli, fortemente voluto da quel Luciano Spalletti cui il mercato ha tolto Mertens. Si è chiusa ieri, dopo un mese di trattative a tratti serrate, la telenovela-Raspadori: l’attaccante bolognese, una vita in neroverde fino a ieri, dai Pulcini alla prima squadra, trasloca tra Posillipo e il Vomero sulla scorta di ingaggio da top player (quinquennale da 2,5 milioni di euro) e di accordo che vede il Sassuolo soddisfatte richieste che in avvio la dirigenza napoletana aveva giudicato oltremodo onerose, e alle quali si invece in gran parte dovuta adeguare.

Il Sassuolo voleva quaranta milioni di euro, ne incasserà invece tra i 35 e i 40, ma i primi sono sicuri. Accordo trovato sulla base di 5 milioni di prestito oneroso, cui se ne aggiungeranno 25 a fine stagione a titolo di riscatto obbligatorio che il Napoli verserà tuttavia in tre rate. Poi ci sono 5 milioni di bonus: tre sono agganciati alla qualificazione dei partenopei in Champion’s per tre delle prossime 5 stagioni, due al rendimento dell’attaccante classe 2000 la cui partenza non può non amareggiare il tifo neroverde (che il giovanotto con il numero 18 lo aveva idealmente adottato) quanto la società, che ne aveva fatto testimonial di diverse iniziative, prima fra tutte ‘Generazione S’, ma che viene ampiamente compensata dal punto di vista dei conti e, immaginiamo, schiuda a ‘Giacomino’ prospettive di crescita, anche professionale, che il Sassuolo non poteva garantirgli. Tutti dispiaciuti, insomma, ma tutti contenti, che se ‘al cuor non si comanda’ diventa ancora più difficile comandare alle logiche che sottendono le carriere di professionisti le cui ambizioni sono legittime e, quando non sono nascoste dietro frasi di prammatica – e Raspadori non si è mai ‘nascosto’ – anche comprensibili. Così, se la separazione da uno dei suoi simboli verrà immaginiamo vissuta senza troppa soddisfazione dal cosiddetto ‘ambiente’ neroverde (che a Sassuolo è comunque sempre parecchio comprensivo) vale anche la pena sottolineare come la stessa vada metabolizzata quanto prima da una squadra che, a livello tecnico, non si può dire non abbia perso qualcosa e forse anche di più nel corso di questa estate.

Il conto su un’altra maxi-plusvalenza lo lasciamo fare ai commercialisti, e se qui restiamo al calcio non possiamo fare a meno di rilevare come il Sassuolo-bis di Dionisi ‘perda’ rispetto alla scorsa stagione, anche i 10 gol di ‘Jack’ dopo avere perso i 16 di Scamacca. Fanno 26 su 64 e, detto che i neroverdi sono già corsi ai ripari acquistando prima Alvarez e poi Pinamonti e soprattutto blindando Berardi, adesso si tratta di inserire anche un altro attaccante. Il nome ‘caldo’ è quello di Armand Laurienté, classe 1998: gioca nel Lorient, in Francia, con il quale la scorsa stagione ha fatto 6 gol e 2 assist in 35 partite e costa tra gli 8 e i 10 milioni.