Rivetti: "Adesso mi sento più modenese"

Il sindaco: "La città vi ammira. Con questa promozione ho chiuso un cerchio dopo il fallimento della scietà nel 2017"

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Il momento è stato solenne e non lo si vedeva da diverso tempo nelle sale e nei corridoi del Palazzo Comunale di Modena. Gli artefici della promozione in serie B sono stati abbracciati dall’Amministrazione, nelle vesti del sindaco Gian Carlo Muzzarelli e dell’assessora allo Sport Grazia Baracchi, ai quali sono stati rivolti ringraziamenti, appalusi ed è stato consegnato aceto balsamico e cravatta speciale per i giocatori. Seduto alla sinistra del primo cittadino, il presidente canarino Carlo Rivetti, sempre più emozionato e al quale il sindaco ha consegnato la "Bonissima": "Questo premio mi fa sentire ancor più modenese. Abbiamo portato a termine il lavoro iniziato dieci mesi fa – ha detto il numero uno – ma una delle cose che più mi rende felice è l’essere riuscito a riportare allo stadio i modenesi, bambini, donne e famiglie. È il risultato più bello. Come dissi tempo fa, siamo partiti come un diesel ma poi non ci siamo più fermati, è stata un’esperienza che nemmeno io mi aspettavo così profonda e coinvolgente. Credo che l’anno venturo, ogni volta che Gagno avrà il pallone tra i piedi, mi verrà da urlargli ‘tira!’. Grazie all’amministrazione, la sentiamo vicina". Amministrazione che ha ribadito la sua vicinanza: "Stiamo lavorando per un rapporto pubblico-privato per quanto riguarda il Braglia, ne parleremo nei tempi previsti dalla legge – ha detto Muzzarelli – tutta Modena si fida della famiglia Rivetti. E per me è un piccolo cerchio che si chiude, dopo aver vissuto la B anni fa, la retrocessione in C, il fallimento e ora di nuovo la B. E tutto ciò mi fa dire ancora una volta che facemmo bene a chiudere le porte del Braglia a certe persone, ascoltammo la città e andammo avanti per il bene del Modena. Rivolgo un grazie anche a Romano Sghedoni e a Matteo Rivetti, Ilaria Mazzeo, Attilio Tesser e a tutto lo staff, magazzinieri e dirigenti. Non c’è niente di casuale in quello che ha fatto la squadra in campo, il lavoro paga sempre sia nello sport che nella vita di tutti i giorni e la vittoria ha consolidato il rapporto tra la città e la squadra. Faccio fatica a non parlare da tifoso, anche sabato allo stadio ho perso la voce ma ora andremo a giocarci la Supercoppa a Bolzano".

Alessandro Troncone