Rosati al Cabassi 22 anni dopo: "Carpi nel cuore"

Domenica con la Pistoiese arriva anche il ds grande ex: "Purtroppo per noi è già un match decisivo"

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A Carpi ha ancora casa. Non distante dallo stadio ’Cabassi’, dove per 4 stagioni Gianni Rosati è stato la ’mente’ dietro la scrivania dei biancorossi in C1, dal 1991 al 1995. Sono passati quasi 30 anni, ma per il direttore sportivo della Pistoiese quella parentesi biancorossa ha un posto speciale nel cuore e domenica sarà difficile nascondere l’emozione quando tornerà per la seconda volta da avversario, dopo quella nel ’99-2000 in C2 col Fiorenzuola.

"Chi mi conosce sa quanto abbia Carpi nel cuore – racconta Rosati, 69 anni – quando posso torno e ho tanti amici, forse anche qualche nemico ma nel calcio ci sta. Sarà una gara speciale". Fu l’allora presidente Bruno Ronchi a sceglierlo. "C’eravamo conosciuti con lui e Caramaschi quando ero a San Benedetto e gli cedetti Bagnoli – ricorda – e fu una bellissima sfida per me. Quel primo anno facemmo un miracolo: eravamo ultimi con 12 punti all’andata, tutti ci davamo per morti, poi portai Vessella e Corrente e nel ritorno con 20 punti arrivammo a metà classifica". Sono tanti gli aneddoti da raccontare di quei 4 anni. "Uno su tutti – prosegue – la vittoria storica sul Bologna con Nitti che saltò 5 giocatori prima di segnare, il pari a Ravenna quando nel finale di stagione affiancai ’Ciplito’ Fornaciari in panchina, loro erano primi lanciati verso la B e giocammo una super gara dopo aver messo fuori tutti gli ’anziani’ e fatto debuttare Lanna e Corradi. Ma su tutte c’è la cessione l’ultimo giorno di mercato di Francioso al Venezia per 1,7 miliardi di lire, record fino ad allora per il Carpi. Non tutti sanno che allora col ’parametro’ che misurava il rapporto etàstipendio potevamo valutare Francioso al massimo 600 milioni, così gli cedemmo anche il figlio del nostro ad Monari, Fabrizio, che giocava nelle giovanili valutandolo 950 milioni e poi ce lo riprendemmo a novembre gratis… L’addio da Carpi? Io non sarei voluto andare via, ma si era chiuso un ciclo e andai a Fermo portandomi dietro Vessella, Turcheschi, Miccoli e Protti, dove in due anni salimmo in C1".

L’attualità dice che la sua Pistoiese, una delle grandi favorite per la C, non sia ancora decollata: pur imbattuta ha vinto solo 2 gare, con 4 gol fatti e 2 subiti. "Non sta girando bene – spiega – non dico che dovremmo essere a punteggio pieno, ma ci mancano tanti punti. Abbiamo 7 attaccanti, molti però arrivati strada facendo che devono ancora trovare la forma giusta. Il Carpi l’ho visto, è una buona squadra e sarà molto dura, ma per noi purtroppo è già decisiva a -8 dalla vetta, anche se la Giana non mi sembra possa ammazzare il campionato". Ieri a Pistoia si era parlato di un esonero imminente di mister Emmanuel Cascione con l’arrivo subito di Ivo Iaconi in panchina. "Non mi risulta – taglia corto Rosati – il mister è un mio pupillo e credo molto in lui, è il secondo più giovane del girone e resterà con noi fino a fine stagione".

Davide Setti