
Premessa: le cifre non sono ufficiali, nel senso che i conti li ha fatti transfermarkt, portale comunque di solito affidabile. E nel conto – seconda premessa – ci sono anche obblighi e diritti di riscatto maturati, ma che il conto torni, in casa neroverde, nessun dubbio. A poco più di 48 ore dalla chiusura del mercato – c’è ancora Paz in uscita, ma il Perugia ha tempo per riaccoglierlo – il saldo acquisti cessioni promuove il Sassuolo e, considerato che la classifica è più o meno quella della scorsa stagione (quando dopo tre giornate il Sassuolo aveva 4 punti, giusto uno più di oggi) non si può dire Carnevali e Rossi non abbiano lavorato con l’oculatezza del caso. Facendosi ‘grossi’ con gli obblighi di riscatto scattati nei confronti del Bournemouth per Traore (26 milioni), del Napoli per Raspadori (25) e della Juventus per Locatelli (affare da 36 milioni tra fisso e bonus, ma pagabili in tre esercizi) il Sassuolo ha costruito un mercato che ha visto l’operazione più onerosa in entrata nel riscatto di Pinamonti (il cui prezzo, 20 milioni, ne fa il giocatore più pagato nella storia dei neroverdi) finanziando con tutta tranquillità gli altri acquisti e piazzando, in coda a questi mesi di trattative, un saldo attivo di circa 25 milioni, ovvero 10 in meno rispetto ai quali chiuse la campagna acquisti della stagione scorsa.
A fare il conto della serva, e per restare al circa, si scopre infatti che il Sassuolo ha ceduto per 89 milioni e incassato per 64 e se tra le entrate, detto di Pinamonti, spiccano gli 8 milioni di fisso (ce ne sono anche un paio di bonus) investiti sul 2005 Luca Lipani, acquistato dal Genoa, il secondo arrivo più costoso è quello di Daniel Boloca. Per il centrocampista il Sassuolo ha versato nelle casse del Frosinone una decina di milioni e la stessa cifra è servita ai neroverdi per ‘strappare’ Volpato e Missori alla Roma, mentre per ‘muovere’ Mulattieri dall’Inter sono bastati, si fa per dire 6 milioni, gli stessi con i quali i neroverdi hanno riscattato Bajrami dall’Empoli. Racic è costato invece 2,5 milioni, mentre per Pedersen, in prestito, ne è bastato uno. Quanto alle uscite, al netto dei già citati obblighi di riscatto esercitati da Juve, Napoli e Bournemouth, quella di Frattesi frutta oggi 6 milioni a titolo di prestito (ma ne arriveranno altri 25 a fine stagione) e 6 milioni li ha garantiti anche la cessione di Rogerio al Wolsfburg.
Circa 5,6 milioni quelli incassati dalla cessione in Turchia di Muldur e Ayhan, cui si aggiungono i proventi delle cessioni di Harroui e Marchizza al Frosinone (rispettivamente 2,5 e 1,5 milioni) e il milione che ‘rimborsa’ il prestito di Lopez alla Fiorentina, che ha il diritto di riscatto già fissato a 10. Finita qui? Nemmeno per idea: nelle casse neroverdi sono arrivati anche circa 2,5 milioni a titolo di percentuale sulla rivendita di Scamacca da parte del West Ham all’Atalanta ed anche questi fanno, come si dice in gergo, ‘cassa’, mentre farà cassa, ma solo a fine stagione, il ticket con il Monza che ha visto arrivare Cragno in neroverde e Kyriakopulos fare il percorso inverso: entrambi i giocatori sono in prestito con diritto di riscatto, come del resto quel Vina e quel Viti che il Sassuolo ha prelevato da Roma e Nizza. Di cifre, per loro, se ne parla a fine stagione.
Stefano Fogliani