CARPI
Il terzo clean sheet stagionale arrivato con il Campobasso ha confermato una delle grandi certezze della stagione del Carpi, il numero uno Matteo Sorzi. Il guardiano classe 2000 di San Martino in Rio ha lasciato il segno anche nello 0-0 con i molisani, piazzando due interventi poderosi nel secondo tempo: il primo a tu per tu su Forte è stato poi cancellato dai taccuini per il fischio dell’arbitro che ha ravvisato un tocco di mano dell’attaccante del Campobasso, il secondo su Mondonico è stato invece un capolavoro di reattività e posizione. Per lui 14 gare su 14 da titolare con medie voto altissime date dalla sicurezza nella gestione delle uscite alte (nel girone ha la media più alta per interventi completati) e dalla qualità degli interventi fra i pali, nonostante i 18 gol incassati mettano il reparto difensivo biancorosso solo al sest’ultimo posto nel girone. Le sue parate hanno lasciato il segno in tante gare, strepitoso nel finale per blindare il 2-2 con l’Ascoli e autore di tre interventi super nel successo sul Pontedera solo per citarne alcune. Eppure in estate in tanti sui social, dopo il suo arrivo dal Fiorenzuola, avevano sottolineato il rischio di ripartire da un portiere reduce da una retrocessione. Sorzi però in pochi mesi ha spazzato via ogni dubbio, forte della fiducia di mister Serpini, che lo aveva già avuto a Correggio e Lentigione, e del lavoro giornalieri col preparatore Luca Malaguti, lo stesso che l’anno scorso ha forgiato il salto di qualità del 2006 Lorenzi. Gli inizi da centrocampista nei piccoli della Sammartinese li aveva raccontati lui in un’intervista, ma in pochi sanno che fra le sue passioni c’è anche quella del pianoforte (foto), studiato da autodidatta e con cui in qualche ritiro si è dilettato intrattenendo compagni e staff.
Davide Setti
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