Si salvano Rossini e Giovannini Biasci non riesce ad incidere

Venturi frastornato dagli attacchi veloci avversari. Maurizi non riesce a fare. meglio di Varoli

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ROSSINI 6. L’unico con Giovannini a restare davanti alla lavagna in un mercoledì nero. Decisivo con un’uscita volante per anticipare Turchetta e con un riflesso su Beccaro per tenere vivo almeno il secondo tempo. Non perfetto sul tris di Magnaghi, con la palla che viene trascinata in porta, ma ai fini del risultato conta poco.

GOZZI 5,5. Un debutto senza errori grossolani, preciso nel palleggio, ma nel grigiore generale non riesce ad alzare il livello.

VENTURI 5. Anche lui frastornato dagli assalti veloci del Sudtirol, che lo costringono a indietreggiare. Si perde Magnaghi quando la gara è già andata nella rete del 3-0.

SABOTIC 5,5. Nel frullatore finisce anche l’ex reggiano, mai a suo agio su centro sinistra e protagonista del pallone perso nella traversa di Beccaro.

BAYEYE 5. Stavolta alla solita confusone da frenesia viene a mancare anche la spinta costante. Avrebbe la palla per firmare l’1-2 davanti a Poluzzi ma gli esce un gelato sciolto. (43’st Ferretti sv).

FOFANA 5,5. Almeno prova a cambiare ritmo, aggredendo da solo i portatori di palla altoatesini. Da solo, però. E alla fine si eclissa anche lui.

BELLINI 5. Torna titolare per affiancare Fofana, ma non riesce mai a entrare in gara, surclassato dalla fisicità di Fink, Karic e Tait fino al cambio. (35’pt Giovannini 6. ormai è un ritornello la sua buona gara, entra sullo 0-2 ma prova a dare la scossa con qualche guizzo).

VAROLI 5. Inventato esterno a tutta fascia (ma Danovaro?) paga un prezzo alto perdendosi subito Tait nell’1-0. Da quella parte si entra che è un piacere e viene sacrificato prima del riposo. (35’pt Maurizi 5,5. Parte largo a sinistra, poi quando esce Carletti mister Pochesci lo mette dietro le punte. Combina qualcosa in più dei compagni, ma non è sufficiente)

GHION 5. E’ vero che nasce trequartista, ma dopo le meraviglie fatte vedere con l’ARezzo la sua assenza nel cuore del gioco biancorosso è un handicap grave, cui il Carpi non sa porre rimedio. Vaga per 35’ senza vedere la palla, poi tornare sulla sua mattonella ma ormai la gara è spirata.

BIASCI 5. Due palle per fare male le ha, ma spara sempre a salve. Sembra più il Biasci timido visto a Mantova e Verona che quello da "occhi della tigre" di domenica scorsa. Il Carpi gli chiede sicuramente di più.

CARLETTI 5. Non pervenuto. Nessun pallone giocato, nessuna sponda, l’unico modo per capire che è in campo è quando al 14’ della ripresa Mino Franzese alza la lavagnetta col suo numero. (14’st Marcellusi 6. Entra col sole che sta già tramontando). Davide Setti