Sorpresa: Sassuolo ’sesta sorella’ del calcio

Il dato emerge dalla ’classifica perpetua’ della serie A, che calcola la media punti di tutte le 68 squadre che hanno partecipato dal 1929

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di Lorenzo Longhi

Quando nel calcio italiano si parlava delle "sette sorelle", era tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo secolo, il Sassuolo non aveva alcun grado di parentela con quel Gotha opulento formato da Juventus, Milan, Inter, Lazio, Roma, Fiorentina e Parma. Sassuolo era periferia estrema dell’impero all’epoca: D o C2, quello era il mondo neroverde a.S., avanti Squinzi; nulla che già non si sapesse. Se è vero poi che la storia recente del club è ben conosciuta, sfugge invece un dato statistico che colloca la società addirittura al sesto posto – esageriamo, sì: sesta sorella – per quanto concerne il rendimento nella storia della Serie A, davanti a realtà come Napoli, Fiorentina, Lazio, Bologna, Torino. Proprio così: nella classifica perpetua della Serie A, relativa a tutte le 68 squadre che hanno partecipato ad almeno una delle 91 edizioni del massimo campionato dall’avvento del girone unico (1929) sino al torneo in corso, il club neroverde si trova in sesta posizione per quanto concerne la media punti.

Armonizzata per tutte le società con i tre punti per vittoria e al netto delle penalità eventualmente scontate dai vari club, la classifica dice che in dieci tornei di A, compresa la prima fase di quello attuale, il Sassuolo ha una media punti di 1,274, superato solo da Juventus (1,579), Inter (1,462), Milan (1,434), Roma (1,320) e Parma (1,318), ma tallonato dal Napoli a 1,262. Ora, è evidente che il ranking risente del minor numero di tornei di A giocati dal Sassuolo rispetto ad altri club i quali, magari, scontano nel dato medio qualche annata particolarmente disastrosa, ma i numeri non mentono: il Perugia che ha tredici partecipazioni ma giunse anche secondo nel massimo campionato, con Paolo Rossi in attacco, ha l’ottava media, in una classifica nella quale il Modena – stesse partecipazioni del Perugia – è diciannovesimo con 1,160, davanti a Udinese, Torino e Bologna ma dietro a Spal, Chievo e Palermo. Il Carpi è quarantacinquesimo (0,986): una stagione fa statistica, ma è troppo poco per andare oltre.

Numeri che non portano trofei, qualificazioni e neppure gloria o epica, ma raccontano se non altro la positività di un percorso che, letto sotto questa lente, è una sorta di sigillo di garanzia sul lavoro dell’ultimo decennio. E allora, per gli amanti dei numeri, completiamo l’opera: 357 sono le partite di A disputate, 118 le vittorie, 101 i pareggi e 138 le sconfitte, dunque il saldo è negativo, mentre sono 493 le reti segnate – una in più dei canarini: il sorpasso l’ha effettuato Pinamonti contro la Roma, e quota 500 è vicina – e 558 quelle incassate. La classifica perpetua fornisce dati da interpretare ma non estemporanei: il Sassuolo può vederla virtualmente così: in questa sosta non è pari al Monza, ma davanti al Napoli.