Stadio, Rivetti non è stato accontentato Convenzione rinnovata per un solo anno

Il Comune ha cambiato idea sull’ipotesi di un accordo più lungo che sarebbe stato utile per ammortizzare gli investimenti

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La ’Casa del Modena’, come la definì Rivetti un anno fa nel giorno del suo insediamento, non si farà. O meglio non a breve, riportando così nel cassetto dei sogni l’idea di un centro sportivo stile Sassuolo.

Investimenti sullo stadio nel medio lungo periodo? Solo quello che serve nell’immediato. Si naviga a vista. Un anno di convenzione tra Comune e Modena Calcio e nulla più.

I vertici del club canarino hanno evitato di commentare ciò che la giunta comunale ha deciso in merito alla gestione del Braglia.

Evidentemente la soddisfazione è minima, tenendo conto che, pur intuendo gli ostacoli di natura burocratica, un anno di gestione la si concede a chiunque, anche a quel signore che nel 2017 fece fallire la società.

Sono lontani anni luce i tempi in cui un accordo pubblico-privato, permise a Modena di ammirare uno stadio quasi tutto nuovo, realizzato in pochi mesi, pronto prima per la B poi per la serie A.

Oggi evidentemente l’aria è cambiata. Troppo poco un anno di concessione per ammortizzare costi di investimento. Fossimo di fronte ad una proprietà scarsamente affidabile che vende fumo, ci potrebbe stare un accordo di così breve durata. Le esperienze passate suggeriscono prudenza. Ma al cospetto della famiglia Rivetti che al primo tentativo ha ’solo’ portato il Modena in B dimostrando serietà e voglia di spendere, a nostro parere sarebbe stato opportuno mostrare un atteggiamento più costruttivo.

D’altronde da Piazza Grande non più tardi di qualche mese fa, era stata fatta filtrare l’ipotesi, giusta a parere di tutti, di una ’concessione su un periodo sufficientemente lungo’ per giustificare e dilazionare investimenti importani da parte del Modena calcio. Belle parole rimaste tali.

Hanno cambiato idea e a questo punto se ne riparlerà tra dodici mesi.

Comprendiamo le difficoltà nel mettere in pratica una formula di intesa di partenariato pubblico-privato, ma la volontà politica ha indicato una strada diversa, poco stimolante per chi dovrà comunque sobbarcarsi in tempi stretti gli oneri urgenti e necessari per rendere il Braglia pronto per la B.

Per quanto guardo il centro sportivo, altro pallino di Rivetti, strada facendo l’idea ha perso consistenza. A settembre in un incontro pubblico il patron disse ’lo faremo, ma con calma’. Un atteggiamento prudente (stiamo parlando di milioni di euro) condiviso poi dal sindaco Muzzarelli ad inizio aprile, in occasione della presentazione degli eventi legati ai 110 anni. Rivetti stesso dichiarò: "In questo momento è forse più utile dare una mano alle realtà della città".

Alludendo alla polisportiva Saliceta che già ospita gli allenamenti delle squadre giovanili (ma non le partite che si disputano in provincia) e che trae grandi benefici dagli affitti pagati dal Modena.

Insomma tutto o quasi come prima. Si parte sempre con buone intenzioni, ma per un motivo o per l’altro si torna sulla vechia strada. Sperando che anche il museo gialloblù trovi una migliore collocazione rispetto alla stanza adibita sotto la tribuna.

Paolo Reggianini