Umori diversi sul web, già venduti 3.600 biglietti per sabato

La premessa è necessaria. In questo genere di momenti, ci sono sempre almeno due categorie di tifosi: quelli equilibrati, comprensivi, comunque ottimisti e quelli che si fanno prendere un attimo dalla negatività e cominciano a vedere più nero che bianco, dimenticando il passato. Fa parte del gioco della macchina social che dopo l’1-1 del Modena a Gubbio si è letteralmente accesa e riempita di commenti divisivi sul match e sul futuro. Sui vari gruppi dedicati al tifo modenese, in particolare su Facebook, sono stati numerosi messaggi del tipo: "Ci siamo giocati la serie B", "A Gubbio ho rivisto i fantasmi di inizio stagione", o ancora "Senza il gol di Gagno la Reggiana sarebbe promossa".

Tutto più che comprensibile, ci mancherebbe altro. Magari un pizzico frettoloso ma dettato sostanzialmente dalla delusione al triplice fischio. Altri hanno più saggiamente atteso qualche ora o, ancora meglio, fatto trascorrere le poche ore di sonno a loro disposizione dopo il viaggio di ritorno per scrivere: "Anch’io mi aspettavo un Modena diverso, ma non dimentichiamo che abbiamo il match-ball più importante in casa", "Sabato servirà un Braglia pieno per raggiungere la vittoria", "Chi sparla di una squadra che ha fatto 85 punti non capisce nulla di calcio" e ancora "Ci credevamo a -8, ci crediamo a maggior ragione adesso". C’è poi chi chiede in quale Università abbiano studiato i conoscitori del calcio che esprimono i loro pareri dalla tastiera del computer, e anche chi invoca un maggior utilizzo di Giovannini e chi chiede di scacciare i gufi.

Insomma, è il web. Che si è giustamente diviso nelle ore successive alla serata amara di Gubbio ma che vede prevalare, e ci mancherebbe, chi nutre ancora enorme fiducia nella squadra di Tesser.

Nel frattempo, il pubblico modenese ha già strappato oltre 3.600 tagliandi per la partita di sabato 23 aprile con il Pontedera, il che significa che (compresi gli abbonati) molto facilmente si potrà sperare di toccare nuovamente quota 10.000. Mettendo da parte la tastiera, i commenti, le diatribe social e anche la delusione di questi giorni.

a.t.